Un minuto di silenzio nella Corte d’Appello di Napoli e in tutti i Tribunali del Distretto. Sarà osservato martedì 25 novembre 2025 alle 10, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’iniziativa, promossa dalla Corte d’Appello di Napoli e dalla Procura Generale, intende rappresentare un momento di riflessione e di impegno comune contro ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne.
Il minuto di silenzio sarà osservato negli Uffici giudiziari, nelle aule di udienza e negli spazi aperti al pubblico, come gesto simbolico ma significativo di partecipazione e consapevolezza.
La magistratura e tutto il personale della giustizia del distretto di Napoli rinnovano, in questa occasione, il proprio impegno quotidiano per la tutela dei diritti, la promozione della parità e il contrasto a ogni forma di violenza: «Faremo ogni sforzo per dare ascolto e credito alle vostre testimonianze, per restituirvi dignità e riconoscere il giusto peso alla vostra storia, sempre nel rispetto dei diritti costituzionali di tutte le vittime, degli autori e di ogni altro soggetto coinvolto», si legge nel messaggio preparato per l’occasione.
Una strage silenziosa che continua a mietere un numero di vittime sempre in aumento: sono state 85 le donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno, 39% del totale degli omicidi volontari, dice il Rapporto Eures 2025 sul femminicidio in Italia. A livello regionale è la Lombardia (con 23 vittime rispetto alle 14 del 2024, in aumento del 64,3%), a registrare il maggior numero di donne uccise, seguita dalla Campania (con 10 vittime rispetto alle 5 del 2024) e dalla Sicilia (8 donne uccise, pari a 1 in più rispetto al 2024)”.
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Si rivolge direttamente all’universo maschile, invece, il video realizzato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli. Dal forte valore simbolico, la clip “Parliamo tra uomini” nasce dalla consapevolezza che contrastare la violenza contro le donne debba coinvolgere in prima persona gli uomini, chiamati a promuovere attivamente un cambiamento culturale basato sulla consapevolezza e la responsabilità collettiva.
Il video lancia un messaggio diretto: “Dire ‘non sono come loro’ non basta”. Non è quindi sufficiente prendere le distanze da chi commette violenza, se poi si resta in silenzio davanti a qualsiasi gesto, parola, commento che della violenza è solo il preludio. Il filmato sarà diffuso a partire da domani sul Videometrò News Network, la Tv della metropolitana, funicolare di Napoli e circumvesuviana, in collaborazione con l’Azienda Napoletana Mobilità (Anm), e sarà pubblicato sui canali social dell’Azienda federiciana.
«Abbiamo il dovere non solo di curare le ferite della violenza, ma anche di prevenirla, promuovendo cultura e consapevolezza. Il video “Parliamo tra uomini” è un invito alla responsabilità collettiva e a riconoscere nel rispetto e nell’empatia valori fondamentali: il primo passo concreto per contrastare ogni forma di violenza», sottolinea il Direttore generale dell’Azienda ospedaliere Federico II Elvira Bianco. E possibile scaricare e pubblicare il video al seguente indirizzo:https://we.tl/t-nqX4mSjvA8.
Arriva dall’Università Luigi Vanvitelli, , la seconda edizione di “15 minuti”, il convegno organizzato presso l’aula SP1 del complesso di Santa Patrizia (via Armanni 5, Napoli). L’evento, patrocinato dalla Società Italiana di Medicina Legale (Simla), si presenta come un convegno multidisciplinare per contrastare femminicidi e violenza di genere attraverso formazione, medicina legale e testimonianze dai centri antiviolenza. «Questo evento – sottolinea il professore Carlo Campobasso, componente del consiglio direttivo Simla e componente della segreteria scientifica dell’evento – vuole rappresentare un momento di costruzione collettiva di conoscenze, competenze e reti operative. Perché la violenza contro le donne non è un’emergenza episodica da gestire, ma una questione strutturale che richiede interventi sistemici, coordinati e basati sull’evidenza scientifica. Nel corso del lavori si metteranno in campo tre differenti prospettive: medico-legale per documentare, riconoscere e certificare la violenza attraverso protocolli standardizzati, contribuendo a rendere giustizia alle vittime e a costruire prove solide nei procedimenti giudiziari; giuridica per comprendere gli strumenti normativi di tutela, le lacune legislative ancora esistenti e le best practice di contrasto sviluppate a livello nazionale e internazionale; psicosociale per decodificare le dinamiche relazionali che alimentano la violenza, i meccanismi di controllo coercitivo e i percorsi di uscita dalla spirale dell’abuso.
Focus puntato sulle donne impegnate per la pace, invece alSuor Orsola Benincasa con l’evento che a partire dalle 11 metterà insieme i Licei dell’Istituto Scolastico Suor Orsola Benincasa e due Dipartimenti dell’Ateneo napoletano–
L’incontro sarà aperto dall’intervento del Rettore del Suor Orsola Lucio d’Alessandroe dalla proiezione del documentario “The missing peace of refugee crisis” che sarà introdotta dalla giornalista e scrittrice tedesca Renate van der Zee. Tra gli interventi più significativi della mattinata (programma completo suwww.unisob.na.it/eventi) quelli di Laura Abbruzzese, ricercatrice dell’Università L’Orientale di Napoli, sulle donne impegnate nelle guerre nel Sud del mondo, della criminologa del Suor Orsola Marialaura Cunzio sul fenomeno delle spose bambine, di Barbara Balbi sul progetto culturale di Tatreez Napoli e di Cecilia Taglione sulla resistenza in guerra attraverso la musica.
Anche la Città Metropolitana di Napoli promuove un ampio momento di riflessione e sensibilizzazione con l’evento, intitolato “Dentro le parole, oltre il silenzio: Esperienza immersiva, Vernissage, Riflessioni sulla violenza di genere”, che si terrà sempre domani dalle 15 alle 19, negli spazi del Real Albergo dei Poveri di piazza Carlo III.
Il pomeriggio si aprirà con l’esperienza immersiva “Le Cinque Stanze”, un percorso sensoriale ideato per far vivere in prima persona — seppur in forma simulata — le dinamiche dell’amore tossico e della violenza domestica. Attraverso voci, luci, suoni e scenografie, il pubblico sarà guidato attraverso cinque ambienti che rappresentano fasi emotive e psicologiche della relazione violenta, con l’obiettivo di scuotere le coscienze e favorire una cultura del rispetto.
Alle 16.30 avrà inizio il convegno “Riflessioni sulla Violenza di Genere”, introdotto dalla Consigliera metropolitana di Parità. Interverranno rappresentanti delle istituzioni e degli ordini professionali,
A partire dalle 15 è previsto il Vernissage della mostra “Obiettivo 5 – Parità di Genere”, curato dall’Associazione SeminArte. Durante l’intera manifestazione sarà inoltre attivo lo “Spogliatoio emotivo”, uno spazio dedicato all’ascolto e al supporto, gestito dalle associazioni Telefono Rosa Napoli, Parla con Me e Diësis#, impegnate nella tutela e nell’assistenza gratuita alle vittime.
Centri antiviolenza a Napoli
- CAV Materdei: Gestito da Dedalus, offre accoglienza, consulenza legale e psicologica, mediazione linguistico-culturale e orientamento al lavoro.
- Centro Antiviolenza dell’Ambito N 25 “Artemisia”: Gestito da Il Quadrifoglio, offre ascolto, supporto psicologico, consulenza legale e progetti di autonomia lavorativa, come “Artemisia And Job”.
- Associazione Dream Team – Donne in Rete: Accreditata come centro territoriale per le Municipalità 7 e 8, offre uno sportello di accoglienza, ascolto e aiuto.
- Telefono Rosa Napoli: Si occupa della prevenzione e del contrasto alla violenza sulle donne attraverso forme diverse: psicologica, fisica, sessuale, economica, mobbing e stalking.
- Sportello Donna dell’associazione Le Kassandre: Si trova a Ponticelli e offre sostegno alle donne che hanno subito violenza.
- Casa Fiorinda: Un rifugio stabile che offre accoglienza e protezione a donne e minori, gestito da un’ATI che comprende Dedalus.
Numeri di emergenza e contatti
- 1522: Numero nazionale gratuito, attivo 24/7, promosso dal Dipartimento per le pari opportunità, per richieste di aiuto e sostegno.
- 800 102 590: Numero verde del Centro Antiviolenza “Artemisia” per essere messi in contatto con un esperto.