Telefonata a Babbo Natale (che la letterina non è arrivata)
Caro Babbo Natale, eccoci di nuovo qui, torno a scriverti una settimana dopo Natale perché qualcosa mi dice che la letterina della settimana scorsa non ti è arrivata. Per forza, deve essere così, forse mi sono ridotta a scriverti troppo tardi, e me ne scuso.
Do per scontato che tu non abbia letto la mia precedente missiva altrimenti non mi spiego lo scempio imbarazzante a cui abbiamo assistito ieri sera. Anzi, quasi quasi ti chiamo, papà faceva sempre lo 0 sul telefono a rondella quando eravamo piccole invece della letterina e lui con te ci parlava, quindi ora ci provo anche io.
Driiiin
Ciao Babbo Natale, sì, sono sempre io, quella scassambrella del metabolismo veloce e dello scudetto... eh sì, lo so, hai avuto tanto da fare in questi giorni, e immagino che tu ti stia godendo il meritato riposo dopo le fatiche delle consegne, il giro del mondo, l’influenza che gira avrà acciaccato qualche elfo, le renne capricciose, capisco tutto, per carità... Ma no, non capisco come sia potuto accadere, dopo quello che ti avevo chiesto con tanta delicatezza e garbo, di pareggiare col Monza. Ah, potevamo perdere col Monza, se Meret non avesse parato quel rigore, e allora vabbè, se questo è il massimo che vuoi fare per noi allora dillo che non ti vuoi sforzare! No, scusami, non voglio litigare con te, ci mancherebbe altro, però renditi conto pure tu che la situazione è quella che è.
Abbiamo uno scudetto cucito in petto che dovrebbe essere come la S di Superman e invece sembra peggio della kriptonite: la squadra è stanca, demotivata, sembra abbiano paura di scoprirsi. Il Napoli in questi anni ci ha abituato a non darsi mai per vinto, a trasformare i problemi in opportunità. E in questo clima di desolazione totale l’espulsione di Osimehn la settimana scorsa poteva essere un’opportunità per far giocare, non mi stancherò mai di... Sì, lo scrivo spesso, ma allora leggi anche tu Barsport? Uah, che figata, Ida Palisi ne sarà felice, visto che belle foto fa Carlo Hermann? Dicevo, non mi stancherò mai di scriverlo: Simeone è un giocatore che sarebbe titolare ovunque, un innamorato della squadra e della città, uno che si sacrifica in continuazione, che pur di dare il suo contributo al Napoli si rassegna a giocare pochi minuti ogni tanto, diventando quasi sempre determinante, ma pronto a rientrare nell’ombra un minuto dopo il fischio finale. Ieri sera era il suo momento, ieri poteva scendere in campo dall’inizio e dimostrare che non è solo un jolly da giocare quando tutto sembra finito per vedere come va, ma un ragazzo a cui dare fiducia perché sa giocare, porca miseria! Scusa, non mi sto arrabbiando con te, ma tu che tutto vedi dall’alto della tua casa a Rovaniemi, tu che tutto scruti volando con le renne nei cieli tersi di questo Natale limpido metereologicamente e gelido e nuvoloso calcisticamente, mi sai dire che ha detto Mazzarri ai suoi per giustificare Simeone dentro all’ottantesimo o giù di lì? Ora, se a gennaio arriva un’offerta per Simeone e lui se ne va non fa bene? E chi ci perdonerà? Nessuno. E poi, cosa ha spinto sempre Mazzarri a mettere Zerbin al posto di Politano invece di Lindstrom? Questo non lo sai neanche tu, andiamo bene...
Ammettilo, quello che abbiamo visto ieri sera è stata una squadra imbarazzante, impaurita, praticamente senza centrocampo, con una difesa sfilacciata e un attacco intimidito. Ma puoi stare quaranta minuti, quaranta, a studiare il Monza? Il Monza cazzo, non è mica il Bayern! Scusa, cazzo a Babbo Natale non lo dovevo dire, ma se fossi tifoso del Napoli scapperebbe pure a te. Ah pure tu? Non lo dico a nessuno, tranquillo...
Come dici? La conferenza stampa di AdL, vediamo: devo andare sul sito dell’ANSA: Aurelio De Laurentiis si presenta in sala stampa al Maradona dopo l’ennesima delusione di questa stagione per la mancata vittoria con il Monza, e fa pubblicamente ammenda per come è ridotto il Napoli campione d'Italia. «Il campionato» aggiunge il presidente «è ancora lungo e ci muoveremo sul mercato per recuperare». «Quando tornerò a Napoli alla fine del prossimo mese, dopo la Supercoppa ci vedremo a cena e vi dirò la mia opinione su tutto, ora non voglio tediarvi».
Non dirmi che c’è il tuo zampino! Ti adoro, Babbo Natale, lo vedi che faccio bene a credere in te? Per la campagna acquisti ci parli tu con... ah, devo chiedere alla Befana, è competenza sua. Ok, tranquillo. Grazie, grazie davvero.