L’assessore Trapanese rettifichi il suo pensiero, rispetti il lavoro delle associazioni. Il problema sono i poveri, non la povertà

di Sergio D'Angelo

una pericolosa deriva quella che rischiano di prendere le politiche sociali a Napoli se i poveri, oltre a non avere diritto a una vita dignitosa al pari degli altri cittadini, perdono anche quello all’assistenza. Destano enorme preoccupazione le parole dell’assessore al Welfare del Comune di Napoli Luca Trapanese riportate ieri – 10 gennaio 2023 – dalle pagine napoletane del quotidiano La Repubblica.

Sembra che il problema siano i poveri e non la povertà, il degrado e non le cause dell’emarginazione, il volontariato e non l’insufficienza, da troppo tempo ormai, della rete per le emergenze sociali. E come non ricordare le migliaia di immigrati spinti alla disperazione da leggi inique come la Bossi Fini e i decreti sicurezza Salvini.

Come non essere d’accordo con la Comunità di Sant’Egidio e la Croce Rossa quando richiamano la necessità di rispettare il lavoro – faticosissimo e pienamente solidale e volontaristico – delle organizzazioni sociali nell’assistere le persone in strada che non sono da considerare una massa indistinta ma una moltitudine variegata di individui, ognuno con una propria storia di disagio e un background di emarginazione alle spalle.

Non fornire cibo ai senza dimora, come suggerisce l’assessore Trapanese, può solo comportare che lo cerchino altrove o che muoiano di fame.  Le sue sono dichiarazioni preoccupanti che, se non dovessero essere rettificate o precisate dallo stesso assessore, sarebbero analoghe all’orientamento del Governo nazionale e di molti governi europei che penalizzano le Ong che soccorrono i migranti in mare. 

Le istituzioni devono fare la loro parte, promuovere il coordinamento di cui parla l’assessore, senza rinnegare il lavoro svolto dalle associazioni. A loro, ai volontari va solo tanta gratitudine per l’impegno e per il tempo che spendono a favore degli ultimi. Allo stesso tempo siamo fiduciosi che l’assessore Trapanese possa meglio precisare il suo pensiero, anche per non vanificare lo sforzo che sta profondendo nella ricerca di soluzioni per i senza dimora a Napoli.