Non è scattata purtroppo nessuna scintilla nel contrasto all’Autonomia differenziata voluta dalla Lega. C’è stata un po’ di indignazione dopo l’approvazione in Senato.
Un amico si lamentava di aver speso 150 euro di ticket per delle analisi del sangue di routine e due ecografie. Niente di nuovo: curarsi è costoso e complicato, fra tetti delle prestazioni, budget che finiscono nei primi giorni del mese e diventano chimera intorno alla metà dell’anno, liste d’attesa lunghissime, carenze strutturali e di personale.
Secondo le stime dell’assessorato al Welfare e delle associazioni di volontariato sono circa 2500 le persone che vivono in strada a Napoli. Tra loro c’è chi ha problemi di alcolismo, di tossicodipendenza, di natura psichiatrica.
Quando si iniziò a parlare dell’Autonomia differenziata cominciai a dedicare dei post all’argomento, ma molti miei amici mi accusarono di essere ingenuo.
Il rapporto con il terzo settore è un tema che ritorna sempre in modo più frequente. Ritorna in occasione di situazioni critiche che il servizio pubblico vive, ma anche in situazioni altrettanto critiche nelle quali talvolta versa lo stesso terzo settore.
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