La Regata dei Tre Golfi: l’impegno di Jonathan tra riscatto sociale e legalità
La Regata dei Tre Golfi come strumento di riscatto ed occasione per una testimonianza di legalità e di pace: torna ai nastri di partenza la gara di vela tanto attesa dall’associazione Jonathan, che vi partecipa con i ragazzi delle comunità Jonathan e Oliver.
L’appuntamento è per sabato 14 maggio alle 19,30; si parte dalla rada di Santa Lucia a Napoli.
La scoperta che il mare bagna Napoli ha aperto negli interventi che vengono offerti ai minori e ragazzi dell’area penale un orizzonte ancora tutto da esplorare per le potenzialità educative e formative che nasconde.
In particolare la partecipazione alla Regata dei Tre Golfi, proprio perché è stata una scoperta che ha fatto emergere le risorse inespresse che ogni ragazzo custodisce, ha rappresentato e rappresenta una rivoluzione, una pratica concreta di integrazione che nell’immaginario dei ragazzi è senza ombra di dubbio uno spartiacque tra passato e futuro.
“Questa è per noi l'undicesima volta. Ed è la più importante – spiegano dall’associazione - Per una molteplicità di motivi: perché torniamo, e guardiamo alle storie di tutti quei ragazzi, più di sessanta, che in questi anni abbiamo portato in superficie, in mezzo a velisti affermati, visibili, orgogliosi. Perché torniamo e lo facciamo per la prima volta come ‘armatori’, sì, Jonathan armatore di sé stessa, di Blue Marlin II "Le Principesse", una barca confiscata alla criminalità per tratta di esseri umani che è tornata a solcare i mari con a bordo i nostri ragazzi di vita dopo essere stata assegnata alla nostra associazione dalle Autorità Giudiziarie”.
Un progetto che in questi anni si è costruito e sviluppato grazie ad una sinergia e ad un lavoro di rete che ha visto, e vede, insieme all’associazione, i Centri per la Giustizia Minorile della Campania, la Lega Navale di Napoli, il Circolo della Remo e della Vela Italia e la Givova, azienda che quest’anno fornirà l’abbigliamento sportivo all’equipaggio di Blue Marlin II.
“Quest’anno la nostra partecipazione, alla dimensione educativa – formativa – sportiva aggiunge un elemento di testimonianza che, nei tempi che viviamo, è per noi valore, ci identifica, essendo intimamente legato al nostro impegno sociale – sottolineano i responsabili Silvia Ricciardi e Vincenzo Morgera - Quest’anno, Blue Marlin II ed il suo equipaggio, con un impegno di responsabilità sociale, saranno ‘portatori sani’ di un messaggio di legalità e di pace. Simbolicamente ma anche materialmente, issando a bordo due bandiere che rappresentano quei valori: quella della pace e quella dell’Unione Europea con il seguente messaggio sulle fiancate della barca: La pace, non l’assenza di guerra. La pace. Per ogni essere umano. Verso ogni essere umano”.