Draghi e Manfredi firmano il Patto per Napoli: la città divisa tra speranze e proteste
Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi oggi, nell’antisala dei Baroni del Maschio Angioino, hanno firmato il Patto per Napoli, con cui vengono destinati al Comune di Napoli un miliardo e 231 milioni di euro in vent’anni. Risorse che serviranno a sanare il disavanzo del Comune che, a sua volta, si impegna a mettere in campo una serie di misure e a contribuire per circa un quarto all’importo annuo dato dal Governo.
“Il Patto per Napoli coincide con il programma di investimenti più significativo nella storia recente del Mezzogiorno – commenta Mario Draghi, accolto a Napoli con tutti gli onori dai rappresentanti istituzionali tra cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli e il governatore della Regione Vincenzo De Luca - Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina infatti circa il 40% delle sue risorse al Sud. L’obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili”.
Il capo del Governo fa anche una disamina di una “questione meridionale” ancora innegabilmente presente: “Il reddito pro capite del Mezzogiorno è poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio. Per far ripartire il processo di convergenza, fermo da quasi 50 anni, dobbiamo superare quegli ostacoli - finanziari, istituzionali, culturali - che hanno frenato Napoli e il Sud in questi decenni”.
Agroalimentare, turismo, moda, aerospazio, industria dell’automobile, digitale sono solo alcuni dei settori strategici per il rilancio di questo territorio secondo Draghi che nel suo discorso cita alcuni esempi come “il polo universitario di San Giovanni a Teduccio, creato nel 2016 con il contributo decisivo dell’Università Federico II che ha permesso a tanti giovani di liberare il proprio talento”. Importanti risorse saranno destinate al miglioramento del trasporto urbano e dei collegamenti, e alla valorizzazione di beni storici e architettonici di cui è piena Napoli, come l’Albergo dei Poveri.
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Draghi sottolinea l’importanza di utilizzare, e non perdere o disperdere come pure è avvenuto in passato, queste risorse e tiene anche a precisare “Il Governo non intende tollerare infiltrazioni mafiose nella gestione dei soldi del PNRR”. E aggiunge a tal proposito: “La città di Napoli ha saputo rispondere alla criminalità con progetti e idee. Il Rione Sanità, che visiterò oggi, è il simbolo di una comunità che sa organizzarsi per togliere i ragazzi dalla strada, dare una speranza ai suoi giovani”.
Il Patto per Napoli dunque è una boccata d’ossigeno per la prima città del Mezzogiorno d’Italia e rappresenta una grande opportunità per il rilancio del Sud. Così lo saluta il sindaco Gaetano Manfredi: “Frutto di un grande sforzo stato messo in campo in sintonia con il Governo centrale, segna un momento importante della città che scongiura il dissesto e, insieme alle risorse del PNRR e degli investimenti, ci consentirà di ricostruire Napoli e portando un miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.
Dello stesso avviso anche Pier Paolo Baretta, assessore comunale al Bilancio, che sottolinea le immediate ripercussioni del Patto per Napoli: “Questo importante contributo serve a risanare il deficit ed è un investimento a fondo perduto, con delle importanti conseguenze dalla riorganizzazione del sistema pubblico, con una razionalizzazione delle partecipate, al miglioramento della riscossione, che a Napoli ha un tasso molto basso, alla valorizzazione del patrimonio culturale e immobiliare”.
Purtroppo non la pensano così sindacati e associazioni di consumatori - preoccupati soprattutto per l’aumento delle tasse e per il rischio privatizzazione delle società partecipate - che dall’altra parte della piazza, davanti a Palazzo San Giacomo stamattina protestavano con striscioni con le scritte “Draghi? No grazie”. Difficile districarsi nelle strade circostanti il Maschio Angioino per il forte spiegamento di Polizia e Carabinieri, in alcuni casi, schierati in tenuta antisommossa, ma intorno alla piazza circolavano auto che portavano su la scritta “Un pacco per Napoli”.