Mercoledì, 18 Dicembre 2024

Patologie croniche: a Napoli le famiglie sempre più sole, sfiduciate e senza servizi

Che delle persone ammalate si debba far carico soprattutto la famiglia in Italia non è certo una scoperta, ma stupisce che, con il tempo, il carico sui caregiver invece che diminuire, aumenti, mentre risulta sempre più complicato l’accesso ai servizi. Lo dice l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute (assicurazione sanitaria che si prende cura ogni giorno della salute di oltre 10 milioni di persone) che fotografa la situazione dell’assistenza sanitaria oggi in Italia nonché la fiducia che le persone ripongono nel sistema sanitario nazionale.

La situazione è particolarmente critica in Campania. Per molti napoletani che soffrono di malattie croniche il supporto dei propri familiari è fondamentale: dalla prenotazione delle visite all’aiuto nelle piccole attività quotidiane, i familiari caregiver possono svolgere un ruolo importante nella gestione di una cronicità. Purtroppo, spesso il loro compito viene reso più complicato dalle difficoltà nell’accedere ai servizi di assistenza, con circa i due terzi che dichiarano di aver incontrato ostacoli in questo senso.

Dalla ricerca è emerso come a Napoli una persona affetta da patologie croniche su quattro (25%) necessiti di un’assistenza almeno saltuaria, e che nel 75% dei casi a fornirla siano prevalentemente i familiari. Quasi due terzi di essi (63%), però, ha riscontrato difficoltà nell’accedere ai servizi che dovrebbero aiutarli nell’assistenza al malato. Il problema numero uno è la burocrazia: le pratiche necessarie per fare richiesta sono indicate come un ostacolo dall’84% del campione.

Quasi tre napoletani su cinque ritengono che le risorse e i fondi per l’acceso ai servizi siano insufficienti (58%), mentre il 38% lamenta l’assenza di servizi specifici sul territorio. Infine, spesso si riscontra una scarsa flessibilità nel venire incontro alle esigenze delle famiglie (30%). Come semplificare allora la vita dei caregiver? Innanzitutto, secondo gli intervistati da UniSalute, dedicando maggiori risorse e fondi ai servizi di supporto (76%).

Molti vorrebbero poter usufruire di servizi di sostegno psicologico (56%) e di comunità online per la condivisione di esperienze tra familiari e caregiver (50%). Piacciono anche i dispositivi di telemonitoraggio (45%), che rendono più semplice tenere sotto controllo l’andamento della malattia direttamente da casa, anche se ad oggi sono utilizzati solo da una minima parte (5%) dei malati cronici napoletani.

Guardando invece alla quotidianità di chi soffre di una cronicità, dalla ricerca emergono come utili alcuni servizi, in particolare la consegna a domicilio di ricette e medicinali (70%), i servizi di consulenza che aiutano a individuare cure e altre opportunità di assistenza (62%) e la possibilità di effettuare esami e ricevere assistenza infermieristica a domicilio (59%). Anche sotto questo punto di vista gli strumenti della telemedicina – come le televisite – vengono apprezzati, con quasi la metà del campione (59%) che le considera utili.

L’indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute è stata condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a febbraio 2024 su di un campione di 1.346 italiani con età compresa tra 18 e 70 anni, stratificato per età, sesso ed area geografica, di cui 1.097 affetti da patologie croniche o con familiari stretti affetti da patologie croniche, con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli, Palermo, Genova, Cagliari.

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Author: Redazione

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