I modelli di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari che abbiamo e conosciuto e sviluppato negli ultimi vent'anni, soprattutto nei territori più fragili come quelli del Sud Italia, si trovano ormai in una condizione di grande trasformazione, che in molti casi rasenta situazioni di profonda crisi. Una crisi che riguarda non solo le politiche di welfare e il modello di erogazione dei servizi, ma tutto il sistema di relazioni tra persone, tra persone e comunità, tra organizzazioni sociali ed enti locali.
Primo Piano
Tutto pronto a Torre del Greco (Na) per l’apertura de “Il Giardino di Titti”, la casa alloggio per adulti con disagio psichico accreditata dalla Regione Campania e gestita dall'impresa sociale Liberamente nata dalla collaborazione tra il gruppo Gesco e la cooperativa Advance. La struttura, che si trova in una villa su due piani circondata da un ampio giardino e incorniciata da una terrazza vista mare, accoglierà 10 persone affette da patologie psichiatriche che necessitano di un intervento socio-psico-riabilitativo a medio o lungo termine.
Sovraffollamento, aumento di suicidi e atti di autolesionismo, incapacità di dare risposte soprattutto ai detenuti più fragili come migranti, persone con problemi di dipendenza o salute mentale: sono solo alcuni dei nodi problematici che emergono dall’ultima relazione sulle carceri campane diffuse dal Garante della Regione Campania delle persone sottoposte a misure delle libertà personali. Addirittura, il primato di suicidi dall’inizio dell’anno spetta alla Campania, con il carcere di Poggioreale, in cui oltre a 3 suicidi, ci sono registrati 2 casi di morti da accertare.
Il Comitato Misto Paritetico della Campania, che racchiude alcune delle maggiori organizzazioni sociali e sigle sindacali della regione, esprime soddisfazione per il recepimento da parte del Comune di Napoli degli adeguamenti tariffari secondo il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative del settore socio sanitario assistenziale – educativo e di inserimento lavorativo.
Un aiuto concreto per i detenuti con problemi di dipendenza all’interno del carcere di Poggioreale, perché la vita in cella possa essere “riempita” e resa più umana grazie ad attività di socializzazione ed inclusione sociale. È quello che offre quotidianamente l’équipe integrata del Progetto IV Piano, intervento realizzato da circa 9 anni all’interno della Casa Circondariale di Poggioreale e promosso dal Dipartimento Dipendenze della Asl Napoli 1 Centro - in collaborazione con la UOS Serd Area Penale e in stretta integrazione con la Direzione di Poggioreale - insieme al gruppo di imprese sociali Gesco attraverso la cooperativa sociale Era.