Io, tifoso di Napoli: Salvatore Iodice e il murale di Maradona
Salvatore Iodice di mestiere fa il falegname. Da un pezzo di legno grezzo tira fuori qualcosa di bello e utile, qualcosa che possa accompagnare e migliorare la quotidianità delle persone. Lo stesso ha fatto con il suo quartiere, i Quartieri Spagnoli, in un tempo in cui i turisti se ne tenevano alla larga e gli stessi cittadini avevano paura di andare in giro per via delle stese.
Miniera
“Davanti alla mia bottega c’era questo gruppo di ragazzini a zonzo. Gli ho detto: formiamo una banda, ma una banda che invece di distruggere costruisce il quartiere”, dice Salvatore. Nasce così nel 2007 Miniera, un progetto che ambisce alla costruzione creativa dell’arredo urbano e alla valorizzazione del quartiere. Cestini per la raccolta differenziata costruiti con pezzi di vecchi mobili trovati nei cassonetti e una segnaletica stradale un po’ seria e un po’ faceta i primi lavori: nelle indicazioni “dei desideri” c’è anche via del campetto immaginario, perché “un campetto di calcio non c’è ma se ci fosse vorremmo che fosse lì”. E infine il restauro del Murale di Maradona (che Mario Filardi, artista oggi scomparso, realizzò nel 1990 per il secondo scudetto) che oggi attira migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.
I Quartieri Spagnoli
“L’energia va canalizzata. Gli abitanti di questo quartiere sono pieni di energia e creatività, hanno trovato il modo di utilizzarla a fin di bene. Si sono create occasioni lavorative che hanno tolto i ragazzi dalla strada. Guarda cosa sono diventati i Quartieri Spagnoli: siamo sulla bocca di tutti”.
Salvatore, che ha 48 anni, è sposato, ha una figlia al liceo artistico e prima di fare il falegname lavorava in una fabbrica di borse, oggi è un personaggio famoso: non c’è giorno in cui non riceva richieste di interviste o che non venga invitato a raccontare la sua storia per un documentario. Continua a fare con passione il suo lavoro di falegname a cui però oggi affianca quello di documentarista, scrittore e “amministratore pubblico”, ricoprendo anche il ruolo di consigliere della II Municipalità di Napoli.
I libri
In Quartieri Ribelli, primo libro autoprodotto che attende di essere ristampato, ha raccontato la sua storia e adesso è in attesa della pubblicazione del secondo progetto editoriale, “Montecalvario”, dedicato ad autorevoli ignoti della municipalità, gente comune che vive nella memoria collettiva e che, attraverso il libro di Salvatore, sarà consegnata ai posteri.
Tifoso di Napoli
“C’è ancora molto da fare per il quartiere e per la città. Legando la mia attività soprattutto al recupero del Murale di Maradona, in molti mi chiedono se io sia un grande tifoso del Napoli. Amo rispondere che non sono tifoso del Napoli, sono tifoso di Napoli: la squadra di calcio ne è parte, ma non la rappresenta in tutto”. E Salvatore, in quanto tifoso “di” Napoli, ha le idee chiare su cosa serva alla città. “Verde. Napoli ha bisogno di più verde. Sembra che non ci sia posto nei vicoli, fra i palazzi stretti, eppure ci sono tanti spazi adatti. Io lo faccio: trovo un posto e pianto un albero”.
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