La battaglia di Andrea festeggia, ragazzi autistici reintegrati al centro Aias di Afragola
È stata una festa della mamma festeggiata in ritardo quella al centro Aias di Afragola: dopo cento giorni di attesa, i 40 ragazzi e bambini affetti da disturbi dello spettro autistico che lo scorso 3 febbraio - per insufficienza di fondi - avevano ricevuto la lettera di dimissione con cui venivano loro negate le terapie a cui avevano diritto, lunedì 16 maggio 2023 sono stati finalmente reintegrati.
La somma stanziata dall’Asl Napoli nord è di 3milioni di euro, cifra che sarà distribuita fra le strutture e centri riabilitative dell’intera area. A parlare dell’importate risultato ottenuto è Luigi Concilio, vicepresidente dell’associazione La battaglia di Andrea, in prima linea fin dal principio accanto ai genitori dei ragazzi che vedevano negati i loro diritti.
"Oltre tre mesi senza terapie è un’enormità per questi ragazzi eppure, per la burocrazia italiana, sono pochissimi. – dichiara soddisfatto Concilio – La nostra è una storia senza precedenti. Non era mai successo che in così breve tempo una istanza venisse accettata e che i fondi fossero subito messi a disposizione. Si è realizzato il nostro più grande desiderio insomma. Che i ragazzi non fossero smistati in altri centri e che potessero proseguire le terapie nel luogo che sentivano casa e con i professionisti di cui si fidano”. Concilio specifica però che questa è solo una piccola vittoria in una battaglia – quella per i diritti delle persone disabili – ancora lunga. “Quanto ottenuto è un punto di partenza: l’associazione ha ricevuto migliaia di segnalazioni di situazioni analoghe provenienti da tutta Italia. La storia è sempre la stessa: i fondi sono insufficienti, le liste di attesa sono lunghissime e i ragazzi non hanno accesso alle terapie a cui hanno diritto. Il nostro caso può essere legalmente preso come precedente, un esempio per tutto il Paese".
L’attenzione dei volontari de la battaglia di Andrea adesso si rivolge all’emergenza pediatrica: in tutta Italia ne mancano almeno 840 e tra il 2019 e il 2021, con una diminuzione quindi del 5,5%, con notevoli differenze regionali. Ciò comporta una reale difficoltà per le famiglie, soprattutto per quelle con bambini disabili. ”Il nostro sguardo si rivolge a tutta l’Italia, con una particolare attenzione al nostro territorio. Stiamo ancora studiando il problema e attendiamo un confronto con le istituzioni per poi decidere come muoverci. Abbiamo dimostrato che arrendersi non è per noi una possibilità".