Luisa Amatucci: Vi racconto i dubbi di Silvia (sul secondo matrimonio)
L’amore per il teatro ce l’ha nel sangue: resta quella la passione più grande di Luisa Amatucci - nipote dell’omonima attrice napoletana che noi tutti conosciamo come Isa Danieli – che da circa 26 anni interpreta Silvia Graziani, uno dei personaggi più amati nella storia di Un Posto Al Sole. Sì, perché la proprietaria di Caffè Vulcano, da sempre presente nel cast del social drama più popolare della Rai, è stata capace di rappresentare tante storie, eppure restare fedele sempre a se stessa.
Proprio questo aspetto del suo personaggio è la cosa che più entusiasma la Amatucci (52 anni, compiuti ieri): “Silvia mia ha permesso nel corso di questi anni di spaziare dal drammatico a note più leggere”.
In questo momento Silvia è di nuovo sotto i riflettori: dopo la difficile separazione da Michele, ora che Giancarlo le ha proposto di sposarlo, ha incominciato a parlare di divorzio.
Silvia ha ricevuto questa proposta di matrimonio da parte di Giancarlo in maniera inaspettata, è rimasta anche spiazzata. Ora sta affrontando l’argomento, ma non credo che pensi seriamente a un secondo matrimonio. Lei vive un rapporto a distanza e, dopo essersi separata dal grande amore della sua vita, a cui è ancora affettivamente molto legata, si è presa tutto il buono di questa solitudine; ha ritrovato i suoi spazi, non ha tutto questo desiderio di legarsi ad una altra persona, almeno legalmente, per quanto sia molto presa da Giancarlo. Quindi, ora la vediamo in questo momento di tentennamento.
Silvia ha dei dubbi, eppure l’abbiamo vista affrontare l’argomento del divorzio con sua figlia. Perché?
È vero, perché conosciamo Silvia, ora lei ritiene giusto portare avanti questo discorso per il suo nuovo compagno ma ha paura, perché le cose si stavano mettendo bene. La situazione si era calmata sia con Michele sia con Rossella. Ora, dopo aver ritrovato un equilibrio, Silvia teme per le ripercussioni di questa notizia, soprattutto per la figlia, che è quella che ha sofferto di più tra i tre. Sappiamo che i figli sono l’anello debole in questi casi, quindi la cosa va trattata delicatamente, io la penso esattamente come lei, ritengo che in maniera assolutamente sbagliata spesso i figli finiscano per essere strumentalizzati da una parte o dall’altra, e questo non è giusto.
Non ci dobbiamo aspettare, quindi, un ritorno di fiamma da Silvia e Michele, vero?
Non sappiamo cosa succederà, ma quello che posso dire è che entrambi ora sembrano molto convinti di questa scelta. Anche se Silvia è legata da vero affetto a Michele, che certamente ci resterà male nel caso decida per il divorzio, anche lui in questo momento è preso da un’altra persona, le cose stanno così ora. Entrambi potrebbero avere nostalgia del loro amore, ma al momento la storia tra i due sembra davvero chiusa in maniera definitiva, ora che entrambi sembrano aver trovato un equilibrio con se stessi ed essere andati avanti con la loro vita.
La storia di Silvia dimostra che c’è sempre speranza di una “seconda vita”, cosa crede che rappresenti per tante donne che credono di non poter andare avanti dopo avere chiuso una relazione importante, questa esperienza?
Credo che sia importante andare avanti con la propria vita quando finisce un grande amore, ma credo anche che la cosa più importante dopo una dolorosa separazione sia ritrovare se stessi, i propri spazi, ricostruirsi una vita da single, stando bene con se stessi, per poi stare bene con gli altri. Penso sia un errore trovare a tutti i costi un altro compagno. Almeno io non lo farei mai, ma questa è una mia opinione personale.
Cosa la lega al suo personaggio, dopo tanti anni insieme?
Io amo Silvia, non posso negarlo, qualche volta la odio anche quando affronta le cose in un certo modo, ma le riconosco che sin dall’inizio ha toccato corde diverse: da questo punto di vista, è sempre stata un personaggio completo, che mi ha dato la possibilità di spaziare sempre, andando dalla commedia al dramma. Spero che si continui così, anzi, magari si potesse dare più spazio alla commedia, la cosa non mi dispiacerebbe affatto.
Ieri è stato il suo compleanno, come donna e professionista che stagione sta attraversando?
In questo momento mi sento come in una fase di transizione, in attesa di qualcosa che sta per cambiare, la sento molto forte questa cosa, forse noi tutti ci stiamo rendendo conto ora delle conseguenze della pandemia. Mi sento spaesata, come se avessi perso dei punti di riferimento, ma me la vivo tranquillamente, perché sono una inguaribile ottimista, perciò credo che il cambiamento possa portare cose belle.
C’è un tema sociale che vorrebbe ancora affrontare attraverso il suo personaggio?
Silvia mi ha dato la possibilità di affrontare davvero diversi temi sociali in questi anni. Forse un tema che mi sta particolarmente a cuore, soprattutto da quando l’ho vissuto in prima persona con mia madre per due anni, è quello della cura delle persone anziane, in particolare, quelle più fragili, con problemi di demenza senile. È una cosa che sento molto, forse perché mi ci rivedo e gli anziani mi fanno una grande tenerezza.
Quale è il suo “sogno (ancora) nel cassetto” come artista?
Io non ho grandi “sogni”, poi il nostro settore sta diventando sempre più complicato ultimamente. Mi appaga completamente recitare, fare teatro, io amo il mio lavoro. Ci sono dei progetti in corso in questo momento, spero vadano in porto, ma non posso ancora parlarne!