Riccardo Polizzy Carbonelli: Ferri e Marina, uniti nell’amore e nelle malefatte
Il “cattivo” di Un Posto Al Sole, Roberto Ferri, riscopre la paternità, grazie a Tommaso, un bambino che non è neanche suo (biologicamente) ma per cui sta facendo cose mai fatte per gli altri figli. Riccardo Polizzy Carbonelli, tra i personaggi più amati del social drama più popolare e longevo della televisione italiana, è da sempre un uomo d’affari senza scrupoli che non si intenerisce davanti a nulla. O quasi, perché forse questo figlio, quello che ha sempre desiderato e mai avuto con Marina, potrebbe addirittura cambiarlo.
Cosa è mutato in Ferri da quando è entrato nella sua vita il piccolo Tommaso?
Roberto sembra legarsi a questo bambino, nonostante non sia suo: per lui sta facendo tutto quello che non ha fatto per i figli precedenti, e il che è inaspettato anche per lui, perché non è in grado di gestire queste nuove emozioni. Lui vorrebbe cambiare, migliorare, ma finisce per prevalere la sua versione cinica e spietata.
In questo senso, Marina e Roberto sono una vera e propria “associazione a delinquere”.
Come sempre. Ora tecnicamente si stanno giustificando con Ida - la vera madre del bambino, certo anche lei con le sue colpe - spiegando che Tommaso potrebbe avere con loro una vita agiata e una crescita sana, cose che lei non potrebbe garantirle. In questo caso, però, forse per la prima volta, stanno agendo per amore: di questo bambino si sono davvero innamorati. Ricordiamo tutti la tragedia che colpì Marina quando era incinta di lui, drammatico incidente causato proprio da Roberto. Tommaso è il figlio che avrebbero voluto ma non sono mai riusciti ad avere. L’unico problema ora è contrastare l’intromissione di Diego con il suo codice etico.
Si ha come la sensazione che Ferri, così come Marina Giordano, la facciamo sempre franca: in fondo ne hanno fatte tante ma sono ancora sulla cresta dell’onda.
Non è proprio così. Tutto quello che hanno fatto, lo hanno pagato in solitudine, rapporti tormentati. Ricordiamo che entrambi sono andati in galera quando erano innocenti, non per le loro malefatte. Non hanno mai avuto una vita tranquilla. La giustizia li colpisce in un altro modo, ma la vera forza di questa coppia è la grande complicità in tutto: anche nelle azioni malvagie, loro sono legati in maniera indissolubile, l’amore che li tiene insieme è più forte di tutto.
Ma durerà questa alleanza?
Io spero di sì, la loro alleanza si nutre del travaglio che vivono. Salvando la pace di Raffaele Giordano e la dottoressa Bruni, coppia di lunga durata, quello che si nota è che, nel momento in cui il rapporto si normalizza, annoia il pubblico. È più bella l’attesa, intriga più la conquista, affascina di più il travaglio.
Come sono le scene d’amore con Nina Soldano?
Ecco, io ne farei di più, trovo giusto che ci sia un po’ di carnalità, per non annoiare il pubblico e dare ancora più realismo a questa coppia, unita e complice nella malvagità. Del resto, mi riesce così semplice perché con Nina c’è una intensa estrema e una grandissima complicità. Ogni tanto le dico, “Qui ci vuole proprio un bacio”.
Progetti a cui sta lavorando, a parte il set napoletano?
Ripresenteremo sicuramente lo spettacolo “Un letto per due” prodotto da Tato Russo, in cui ho recitato insieme a mia moglie, nella prossima stagione. È stata una esperienza unica, in cui, entrambi, non più giovanissimi, abbiamo tenuto banco, come protagonisti assoluti della scena per un’ora e mezza. Sto per riprendere anche il doppiaggio. Poi, sono sempre aperto a nuove possibilità lavorative.
Un tema sociale che vorrebbe ancora approfondire?
Qualcuno ricorderà che Ferri è figlio di sordomuti, mettere in scena questo vissuto per me è stato emozionante un po’ come quando Roberto si prese cura in carcere del cane Pepita. Dato che il mio personaggio non nasce con una connotazione esattamente sociale, questa cosa mi fece sentire molto più vicino alla gente. Un argomento che mi piacerebbe affrontare è quello degli anziani e la possibilità per loro di curarsi in ospedale, con il sistema sanitario nazionale. Mia madre ha 94 anni, perciò è un tema che mi tocca anche da vicino. Ma sarebbe bello affrontare anche temi molto attuali come l’intelligenza artificiale, come è cambiata la nostra vita dopo la pandemia…