Samuele Cavallo: Fate cantare il mio Samu
Nomen omen. È stato così per Samuele (Cavallo) che da quasi 4 anni interpreta Samuel (Piccirillo), l’aiuto chef e cantante di Un Posto Al Sole. Un personaggio che è cresciuto sempre di più in questi anni, trovando una sua centralità, ma che, secondo l’attore di origini pugliesi che ne veste i panni, ha ancora tanto da raccontare, soprattutto attraverso la musica.
Ricordiamo che Cavallo è un cantautore e musicista, il suo ultimo singolo è “Cos’è un papà”, «ma ai concerti il pubblico mi chiede di cantare sempre quelle due uniche canzoni che ho portato a Un Posto Al Sole», racconta lui. «Mi auguro di avere spazio per altre canzoni, l’ho anche chiesto agli autori», spiega Samuele che si definisce un emigrante al contrario «Vengo dalla Puglia, vivo a Milano ma lavoro a Napoli, che sento come la mia seconda città, anche per dei legami che ho creato qui».
In questo momento Samuel è tra due fuochi: da una parte c’è Speranza, che vorrebbe ancorarlo alla realtà, dall’altra Micaela, che condivide con lui la passione della musica.
Samuel si trova in mezzo a due fuochi ma questa storia ci permette di raccontare una tematica molto importante come quella della fiducia da parte del partner, pur se in maniera leggera. Speranza è una ragazza molto ancorata alla realtà, perciò cerca di farlo restare con i piedi per terra rispetto al sogno della musica, questo un po’ lo svilisce. Al contrario, può condividere questo mondo con Micaela, istintiva, esuberante e soprattutto appassionata di musica. Questa ragazza della porta accanto piace molto a Samu, e la cosa sembra reciproca, dato che la gemella ha confidato alla sorella maggiore di sentirsi presa da questa persona, come non le succedeva da tempo.
Samuel, alla fine, tradirà la fidanzata?
Samu e Micaela, tra giochi e passione, si avvicinano sempre di più, per il momento ci è scappato un bacio. Ma lui è molto corretto e si chiede di continuo se stia facendo la cosa giusta, perché non ha nulla del tipico traditore, si confronta con Nunzio, che vive le sue relazioni in maniera completamente opposta a lui.
A proposito di Nunzio, il suo migliore amico nonché collega al Caffè Vulcano, ultimamente pare non tollerare molto Samuel.
Sì, vivono in simbiosi, loro due condividono praticamente tutto nella quotidianità, dal lavoro alla casa. Ora però Nunzio dice di aver bisogno di aria. In realtà, con Vladimir Randazzo, l’attore che lo interpreta, è nata una bellissima amicizia fuori dal set, condividiamo la passione per la musica. Lui suona il piano. Ogni volta che possiamo, nelle piccole pause dal set, suoniamo e cantiamo al pianoforte del Vulcano. Io vivo a Milano, lui a Roma, ma ogni volta che è possibile ci vediamo. Siamo un po’ i Totò e Peppino di Un Posto Al Sole.
Come concilia la sua carriera televisiva con quella canora?
Io giro tantissimo, ho fatto musical, quindi tanto teatro ma frequento anche locali e piazze in cui mi esibisco. Non è sempre facile incastrare le varie cose, ma farle tutte mi completa come artista. Entrare nel cast di Un Posto Al Sole è stata una grande fortuna e mi auguro di cantare di nuovo in scena, come già è successo, in modo da esprimermi in maniera totale, come attore e cantante.
Ultima novità discografica?
L’ultimo brano è uscito a gennaio, si chiama “Cos’è un papa” ed è autobiografico. Io ho una bimba di un anno e mezzo, Isabel, che ci ha praticamente sconvolto la vita. Questa estate porterò il mio percorso musicale in giro per il Paese, eseguendo tutti i miei successi, anche se alla fine mi chiedono sempre i due brani di Samuel!
Che bilancio trae fin qui dalla sua esperienza in Un Posto Al Sole?
Posso dirmi soddisfatto sia come attore che come persona. Girando per le piazze, in tanti mi fermano perché conoscono la storia di Samuel, molti sono davvero giovani e continuano a guardare questa soap perché vengono coinvolti o scelgono di farlo. È bello confrontarsi con diverse generazioni. Questo è merito soprattutto degli autori che riescono ad intercettare target tanto differenti, a noi attori spetta semplicemente dare il massimo nella interpretazione della sceneggiatura.
I suoi migliori amici di avventura?
Vladimir Randazzo, come dicevo, ma anche Mauro Racanati, ho stretto molte amicizie con gli attori più giovani ma ho un ottimo rapporto anche con gli storici come Germano Bellavia, persona ironica e sensibile, e Luisa Amatucci. Mi vedo fuori dal set anche con Michelangelo Tommaso e la moglie Samanta Piccinetti, che interpretava Arianna, del resto Samu esordisce quasi 4 anni fa proprio rubandole un bacio. Con loro facciamo uscite familiari.
Affinità tra Samuele e Samuel?
Somiglio abbastanza al mio personaggio, lui prende la vita alla leggera, così è stato disegnato, è brillante e ironico, è nato per far sorridere ma tocca anche tematiche realistiche, tanto che molte persone che ci seguono mi dicono che si sono ritrovate in situazioni simili a quelle capiatate a Samu.
Progetti futuri?
A settembre uscirà la serie Rai “Il Metodo Fenoglio”, una fiction con Alessio Boni, in cui avrò un piccolo ruolo. Poi ci sono altri progetti che devono partire.
C’è un argomento sociale che vorrebbe portare in scena?
Una causa che mi tocca tantissimo è il rapporto dei giovani con gli anziani. I genitori da piccoli ci accudiscono, oggi si tende ad affidare gli anziani a strutture che se ne occupino. Invece sarebbe bello vivere queste persone fino in fondo, con tutte le difficoltà. Si potrebbe raccontare ad esempio del rapporto di Samuel con la nonna, che potrebbe essere proprio la mia: lei mi ha letteralmente cresciuto come una mamma e tuttora abbiamo un legame indissolubile. È anche stata sul set, proverò a proporlo agli autori!