Domenica, 08 Settembre 2024

Alla scoperta del Sannio: Castello di Montesarchio e Museo archeologico

L’estate è il momento ideale per visitare nuovi luoghi di interesse, in fuga dalla calura cittadina verso zone più fresche e borghi tutti da scoprire. Potrebbe essere un’idea fare tappa nel Sannio alla scoperta di due dei suoi luoghi culturali di maggiore importanza: il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino e il Castello di Montesarchio.

Il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino

Il Museo, realizzato all'interno del Castello di Montesarchio, è dedicato alla storia della Valle Caudina e alle testimonianze archeologiche dei centri più importanti - Caudium (Montesarchio), Saticula (Sant’Agata de’ Goti), Telesia (San Salvatore Telesino).

Dalla ricostruzione del paesaggio in età preistorica, con l’esposizione di reperti rinvenuti in varie località, si passa all’ampia sezione dedicata al sito di Caudium, l’attuale Montesarchio. In ordine cronologico sono esposti alcuni corredi delle necropoli caudine, databili tra la metà dell’VIII e il III secolo a.C., che testimoniano la ricchezza e la complessità della storia del sito, interessato da intensi scambi commerciali con le città greche della costa e il mondo etrusco-campano.

Di particolare interesse sono i numerosi vasi figurati di produzione attica e italiota – soprattutto crateri - rinvenuti in tombe risalenti al V-IV secolo a.C. Tra le opere più importanti è lo splendido cratere realizzato a Paestum nel IV a.C. dal ceramografo Assteas, di cui è visibile la firma.


L’ultima parte del percorso di visita è dedicata agli altri due importanti centri del Sannio caudino: Saticula (Sant’Agata dei Goti) e Telesia (S. Salvatore Telesino), di cui si espongono materiali provenienti dalle ricche necropoli.

Il Castello di Montesarchio

Il Castello, di fondazione longobarda, fu rimaneggiato in epoca normanna e la sua presenza è documentata per la prima volta nello statuto di Federico II del 1241-1246. Della originaria struttura medievale si conservano integre solo le fortificazioni esterne, databili all'epoca aragonese e ambienti ipogei utilizzati come cisterne.

Fu oggetto di continui rifacimenti e, nella metà dell’Ottocento, furono costruiti due diversi corpi di fabbrica per la destinazione dell'edificio a prigione del Regno di Napoli, obliterando gran parte delle preesistenze di epoca medievale. Durante il regno di Ferdinando di Borbone, anche la torre fu utilizzata come prigione di Stato, ospitando illustri uomini del Risorgimento italiano, quali Nisco, Pironti e Carlo Poerio.

Oggi le celle dell’ex-carcere borbonico del Castello ospitano l’esposizione permanente “Rosso Immaginario. Il Racconto dei vasi di Caudium”, una mostra immersiva che racconta i crateri figurati rinvenuti nella necropoli di Montesarchio. Le videoproiezioni effettuate direttamente sulle scene dipinte dei vasi (minimapping) disegnano i profili, evidenziano e animano le figure con giochi d’ombre, snodandosi così in racconti dei miti e dei suoi protagonisti.

Per saperne di più e per prenotare la visita consulta il sito

Author: Redazione

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