«Proprio qui a Napoli sentiamo il bisogno di una capacità della mano pubblica di far crescere e sviluppare il mercato perché diventi inclusivo, un mercato in cui tutti possono trovare lavoro e soddisfare i loro bisogni».
Il Click
Si è tenuto stamattina un presidio davanti alla sede della Regione Campania al centro direzionale di Napoli, dopo manifestazioni pacifiche in tutta la città, degli OSS che da oggi resteranno senza lavoro. Proprio mentre manifestavano, in attesa di essere ricevuti dal presidente della Commissione Sanità della Regione Campania Enzo Alaia e dai capigruppo del Consiglio regionale, gli operatori sociali hanno ricevuto la comunicazione ufficiale da parte della direzione della Asl Napoli 1 Centro della cessazione delle attività.
Gli operatori, nel corso della mattinata, sono stati raggiunti dai consiglieri regionali Roberta Gaeta (Demos) e Gennaro Saiello (5 Stelle) che hanno espresso loro solidarietà e vicinanza, impegnandosi, per quanto possibile, a portare la questione all’attenzione del Consiglio regionale. In particolare, la prima ha parlato di una audizione in aula da tenersi la prossima settimana, il secondo di un ordine del giorno da portare in consiglio, in programma per martedì prossimo, cui saranno invitati a partecipare anche rappresentanti degli OSS in qualità di uditori.
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Già, ieri, Saiello, insieme a Roberto Fico e Gilda Sportiello, del Movimento 5 Stelle, aveva fatto sapere di aver già sollecitato la Regione Campania rispetto alla vertenza, invitandola a rispettare gli impegni contrattuali, esprimendo pieno sostegno ai lavoratori Gesco.
Fatto sta che da domani, primo novembre 2024, perderanno il lavoro circa trecento operatori socio sanitari, psicologi e assistenti sociali che da un mese stanno manifestando contro la decisone della Asl Napoli 1 Centro di rescindere con 14 mesi di anticipo il contratto per la gestione dei servizi psico sociali e di assistenza per malati di Alzheimer, sofferenti psichici, anziani, persone con disabilità e persone con dipendenze.
La vertenza, che ad agosto ha visto i primi presidi e si è poi intensificata nell’ ultimo mese, con manifestazioni pacifiche quasi tutti i giorni, non coinvolge solo i 300 OSS del RTI con capofila Gesco ma riguarda altrettante famiglie di lavoratori che, da oggi, dovranno cessare di assistere centinaia di utenti delle Sir, dei centri diurni e dei presidi ospedalieri. Parliamo di sofferenti psichici, malati di Alzheimer, anziani, persone con disabilità e persone con dipendenze che restano privi della continuità dell’assistenza e di punti di riferimento importanti nel loro percorso terapeutico, per una decisione ad oggi incomprensibile della Asl napoletana, che sta attingendo a personale della Vanvitelli e della Asl di Caserta, senza mostrare alcun interesse per quello che appare un vero e proprio tentativo di smantellamento del welfare cittadino, come è stato evidenziato ieri in un’assemblea pubblica a Santa Maria La Nova molto partecipata da un’ ampia rete di organizzazioni sociali (da Libera ai Comitati di Scampia, Jonathan, Legacoop Campania, Fish, Dedalus, Conca, Less, solo per citarne alcune).
Le organizzazioni si sono riunite in un comitato che ha annunciato la volontà di rendere la vertenza Gesco una battaglia per la difesa del welfare nella nostra regione, mentre il gruppo di imprese sociali ha presentato due ricorsi contro la Asl, sia per chiedere il rispetto della scadenza del contratto di appalto dei servizi psico sociali che un risarcimento danni per circa 4 milioni di euro.
E con grande disappunto si è appreso del rinvio a due settimane di un vertice in Prefettura con Inps (per la richiesta del Fondo di integrazione salariale per i lavoratori), sindacati e Asl, che si sarebbe dovuta tenere ieri.
Una richiesta di risarcimento danni per 4 milioni di euro: è quella presentata dai legali di Gesco nei confronti dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro per aver rescisso con 14 mesi di anticipo il contratto di appalto dei servizi psicosociali per le fasce deboli, della medicina penitenziaria e del Dipartimento Assistenza Ospedaliera.
“La morte del welfare” nell’ex manicomio di Napoli: è al Leonardo Bianchi che questa mattina hanno manifestato i lavoratori delle cooperative sociali Gesco, con una specie di “funerale sociale” a due giorni dalla data di scadenza anticipata del loro contratto di lavoro, fissata al 31 ottobre 2024 dalla Asl Napoli 1 Centro.
Hanno manifestato pacificamente anche questa mattina all’apertura della due giorni dedicata alla prevenzione per la salute in piazza del Plebiscito i lavoratori delle cooperative sociali Gesco che il 31 ottobre perderanno il posto di lavoro a causa della decisione della Asl Napoli 1 Centro di rescindere con 14 mesi di anticipo il contratto per la gestione dei servizi psico sociali e di assistenza per malati di Alzheimer, sofferenti psichici, anziani, persone con disabilità e persone con dipendenze.
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