Giovedì, 25 Aprile 2024

Caro Babbo Natale

 

Caro Babbo Natale, 

Come ogni anno eccomi qua a scrivere la mia brava letterina. Ci provo sempre, non si sa mai che mi accontenti. Tanto l’ho capito che il metabolismo veloce non me lo vuoi portare, ma quell’altra cosa magari sì. 

Non me lo far dire apertamente, lo sai cosa intendo. È quella cosa che mi prometti a dicembre e mi aspetto a metà maggio. Mica te l’ho chiesto solo io, no?

Caro babbo natale, le aspettative per queste feste erano alte, altissime. Dopo aver battuto il Milan mi ero prefigurata tutt’un altro scenario. La partita due giorni prima di Natale, allo stadio con il cappello con l’abete che si illumina, l’aria di festa, la sfida contro una squadra sfigatella in serie A per puro caso, una partita da vincere facile per poterci dedicare ai bagordi natalizi in santa pace... tutto lasciava prefigurare una serata fantastica, avevo perfino trovato i biglietti al centro della tribuna, nel bellissimo settore TP9 (vabbè, dettaglio puramente personale). Dovevamo solo divertirci, vincere senza sforzo e goderci il secondo posto.

E invece. Massimo Troisi diceva che non è vero che quando c’è l’amore c’è tutto, quella è la salute. Ed è quella che è mancata. Salute fisica, innanzitutto: Osimehn ha la faccia ridotta a un meccano, che se ci penso mi vengono i brividi, Koulibaly fuori gioco, Insigne positivo al covid, Fabian Ruiz anche lui infortunato. Ma anche a Milano era così, no? Sì, ma a Milano chi è sceso in campo l’ha fatto pensando di vincere, ieri sera veramente non so a cosa pensavano. Sembrava, comunque, davvero un’altra squadra.

Primo tempo brutto, secondo tempo assolutamente inguardabile. L’arbitraggio certo non favorevole (al sessantesimo il rigore su Mario Rui era grande quanto la tua slitta, Babbo Natale mio) non spiega comunque il risultato. Lo spiegherebbe solo una cosa: che tra la gara contro il Milan e quella contro lo Spezia gli azzurri superstiti abbiamo festeggiato in anticipo il Natale, mangiando da far schifo e bevendo ancora di più. Solo una ubriachezza ai limiti del coma etilico e un grave tracollo epatico possono spiegare cose come Lozano che sbaglia tre gol di fila, di cui l’ultimo a porta vuota, Zielinski immobile come un omino del Subbuteo in mezzo al campo, Spalletti che toglie Mertens per mettere Petagna, un gioco così lento e sfilacciato, senza idee e senza qualità da renderli assolutamente irriconoscibili.

Una serata di natalizia letizia è diventata un tuosseco: di questa giornata ricorderò il freddo, l’umidità e l’incazzatura generale, per cui tutti si urlavano addosso, e tutti insieme urlavano contro il mister.

E allora, caro Babbo Natale, ti chiedo per piacere la salute. La salute fisica: che tornino al più presto Fabian Ruiz e Insigne, e che Osimehn e Koulibaly, se proprio devono andare in Coppa d’Africa siano colti da mal di Napoli e rientrino presto, vinti da un’indomabile nostalgia. La salute mentale: che tornino a giocare come è evidente che sanno giocare. Anche perché al ritorno andiamo a Torino, e non dalla squadra simpatica della città, da quegli altri, e io voglio vincere.

E allora, caro Babbo Natale, ti chiedo per piacere la salute. Che l’amore non manca mai, comunque.

Forza Napoli, e buon Natale.

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Author: Super User

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