Mercoledì, 18 Settembre 2024

La maschera di Alfredo Troise: dalle botteghe d’arte al Premio Amato Lamberti

Una maschera in terracotta che si richiama alle icone delle vecchie maschere Atellane e della commedia dell'Arte. È l’opera che l’artista napoletano Alfredo Troise ha voluto donare alla undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 18 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V).

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Il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti 2024

Organizzato da Jonathan e da Gesco con il coordinamento tecnico di ExitCom, il Premio sarà presentato dal giornalista Ettore De Lorenzo ed è accreditato come corso di formazione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

L’edizione 2024 ha i patrocini di: Regione Campania, Comune di Napoli, Ordine dei Giornalisti della Campania, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Rivolto a personalità che si sono distinte per le loro azioni di resistenza civile e di impegno solidale, il Premio quest’anno sarà aperto dai saluti del presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo e della responsabile di Jonathan Silvia Ricciardi, insieme alla moglie di Amato Lamberti, Roselena Lamberti.

Insieme alla targa, tutti i premiati riceveranno anche un’opera d’arte, generosamente donata da alcuni artisti di rilievo nazionale: Antonio Conte, Maurizio Di Martino, Giuliano Guariglia, Alessandro Leone, Daniela Pergreffi, Gennaro Regina, Roxy in the Box, Roberto Russo, Domenico Sepe, Spiff, Alfredo Troise.

In occasione della cerimonia del Premio Amato Lamberti 2024, tutte le creazioni saranno esposte negli spazi del complesso di San Lorenzo Maggiore.

L’artista Alfredo Troise

Giovane pittore e scultore, Alfredo Troise nasce a Napoli nel luglio del 1976 e vive tra Arzano e Valogno, dove sono situate le sue botteghe d’arte. L’espressività dell’artista, da sempre mediata dalla sindrome di Tourette, è un’esigenza catartica, una risposta al pregiudizio e al discrimine. 

Distaccato dagli accademismi e dalle mode folkloriche, reinterpreta soggetti tradizionali in maniera anticonformista, dando origine a un filone artistico contemporaneo rivoluzionario e vitale, che fa della spudoratezza dissacrante del colore un suo punto di forza. Il suo genio conquista il pubblico attraverso le opere esposte in diverse mostre, tanto che gli viene affidata la copertina di un libro di Jean-Noel Schifano e più volte si trova nell’occhio dei Media. Con le ferite di un’infanzia di privazioni ben presto scopre di poter incantare i suoi demoni come un Orfeo della pittura, che attraversa gli inferi con il pennello al posto della lira. Placa gli occhi con gli artigli che non ti lasciano, gli sguardi del pregiudizio, riportandoli sulla tela, e anima le fredde strutture cittadine, che risorgono rifulgenti di luce e colore nella serie delle città sospese. 

La formazione artistica di Alfredo Troise è lontana dagli apollinei tradizionalismi accademici, è stata e continua a essere una spugna dionisiaca insaziabile. L’artista si nutre di ogni stimolo che possa vivificare la sua arte: dalla storia dell’arte alle tecniche accademiche, dalla sperimentazione pura al bozzetto tradizionale, dalla letteratura alla filosofia. 

Pur non amando nessuna etichetta, Alfredo Troise riconosce nel visionario Seicento Napoletano un punto di riferimento importante, dal quale si sente attratto per la straordinaria potenza espressiva. Negli ultimi tempi la sua poetica personale trova un nuovo campo espressivo: la poesia emozionale, anch’essa fuori da ogni schema precostituito di metrica e rima. Le liriche di Alfredo Troise come percezioni di verità e coscienza si svelano attraverso delicate luminescenze o violenti lampi, che squarciano l’oscurità con una messa a fuoco istantanea. Un particolare impegno nei progetti sociali e di inclusione contraddistingue la carriera artistica di Alfredo Troise, come la creazione di scenografie teatrali per i ragazzi del carcere e l’avvio di laboratori di pittura per i bambini nel periodo di sospensione delle attività didattiche per Covid. 

Inoltre presta il suo volto per la campagna WE are Napoli lanciata da Free Minds e collabora al progetto Cur’Arti, una rete internazionale che mette in comunicazione le aziende ospedaliere e sanitarie con i luoghi di cultura per la creazione di poliambulatori-musei a scopo riabilitativo.

Senza dubbio riuscire a unire l’etica e l’estetica rende Alfredo Troise un artista di grande rilievo che non dimentica di essere uomo; come spiega Jonhn Ruskin, critico ottocentesco d’arte inglese, è vero che il “dono artistico e la bontà sono due cose distinte; un uomo buono non è per forza un pittore, e una visione da colorista non implica valore morale. Ma la grande arte attesta l’unione di questi due poteri: essa non è che l’espressione, grazie a un temperamento dotato, di un’anima pura. Se non c’è talento non c’è arte e se non c’è anima retta l’arte è inferiore, per quanto abile.

Maggiori informazioni sul sito alfredotroise.it

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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