Mar dei Sargassi, la scommessa culturale parte da Portici
Una piccola casa editrice con sede a Portici e una vocazione squisitamente sociale. Si chiama Mar dei Sargassi ed è in continuità con la rivista culturale L’Anguilla, nata nel 2016 come testata giornalistica di approfondimento su temi sociali, dal femminismo ai diritti LGBTI, dai migranti al carcere.
Come spiega Alessandro Campaiola, giovane giornalista e direttore responsabile della casa editrice, che gestisce insieme a uno staff tutto al femminile e under 35: “Cerchiamo di accendere i riflettori sulle minoranze e sulle sofferenze di chi è ai margini della società, ovvero chi troppo spesso non ha voce”. Il nome Mar dei Sargassi è un po’ una provocazione: essendo la derivazione diretta dell’associazione ispirata all’anguilla - che va controcorrente - la casa editrice prende il nome dal mare in cui questo pesce prolifera.
In catalogo 5 storie sociali per il primo anno editoriale
Ed è in questa ottica che nel 2022, primo anno di attività di Mar dei Sargassi, vengono pubblicati 5 titoli.
MILENA Q. - ASSASSINA DI UOMINI VIOLENTI di Elisa Giobbi
Il tema della violenza di genere è il fulcro di questo romanzo dal carattere crudo e al contempo sincero, umano. La protagonista, Milena Quaglini, è morta suicida in carcere, dove scontava la massima pena per l’assassinio degli uomini che avevano abusato ripetutamente di lei. L’autrice non cerca empatia verso il suo personaggio, ma indaga come una relazione violenta possa cambiare il volto di qualunque essere umano. Quella di Milena Quaglini è una storia vera. Nel testo – grazie all’aiuto del suo avvocato – sono presenti testi e perizie ufficiali. Il libro ha già venduto i diritti per il cinema.
FAT FOBIA di Sabrina Strings
La paura del grasso corporeo non ha nulla a che fare con la salute. È, invece, espressione del razzismo e del sessismo sistemico occidentale. Sabrina Strings, in questo saggio attualissimo e illuminante, indaga il disgusto per i corpi grassi nelle nostre società (soprattutto quella statunitense). Avvalendosi di una grande varietà di fonti e di una penna spesso carica di tagliente ironia, il libro ripercorre le tappe storiche, scientifiche e filosofiche che hanno portato a determinare l’ideale di bellezza attualmente perseguito in Occidente. Lo fa da una prospettiva inedita, prendendo in considerazione i soggetti solitamente marginalizzati o esclusi dai trattati di estetica, inglobando al suo interno eventi e personaggi apparentemente distanti, come i dipinti di Rubens e l’importazione di zucchero e caffè dalle colonie verso l’Europa.
CELESTINO PRIMA DELL’ALBA di Reinaldo Arenas
Questa è la storia di un poeta ribelle. È un’antistoria della rivoluzione che portò alla destituzione del dittatore Fulgencio Batista, nella Cuba del 1959. L’ambientazione rurale, fitta di vegetazione e natura esotica, costringe il sentiero della Storia a deviare, a prendere la strada incolta e rigogliosa del sogno, della meraviglia, della suggestione. I fruscii udibili fra le fronde suonano come parole. Parole incise sulle cortecce da Celestino, bambino poeta che, sprovvisto degli strumenti per scrivere, occupa con i suoi versi ogni centimetro di fibra vegetale a sua disposizione. In Celestino prima dell’alba, la preponderanza dell’anima della natura, la presenza di una magia della parola permettono l’esplorazione dei sentieri meno battuti e più intimi dell’umano.
FUORI di Birgit Birnbacher
Arthur Galleij ha 22 anni, una condanna a ventisei mesi di reclusione e nessuna carta in regola. Quando viene rilasciato nell’estate del 2010, non sa ancora come usare uno smartphone né quanto possa essere difficile la strada per tornare a una vita normale. Tutto ciò di cui ha bisogno è un curriculum che sia conforme al sistema. Una referenza. Qualcuno che gli offra un’opportunità. Tra i fantasmi del passato e un’insolita terapia riabilitativa, Arthur trova rifugio temporaneo in una comunità: non ha una famiglia da cui tornare, nessuna azienda vuole fissargli un colloquio. Senza un lavoro, non può permettersi nemmeno un’abitazione indipendente. Non basta aver scontato la pena: in un mondo di referenze per il quale è meglio rubricare la reclusione come un “soggiorno all’estero”, ora deve dimostrare di essere una persona “utile”, capace di produrre, ma non di sbagliare.
In questo momento, Mar dei Sargassi è concentrata sul tour del romanzo di esordio di Shugri Said Salh “L’ultima nomade”: il primo appuntamento a Napoli è per il 28 gennaio all’A’mbasciata.
L’ULTIMA NOMADE di Shugri Said Salh
Nel suo romanzo d’esordio, Shugri Said Salh narra della propria esperienza di vita in un racconto che copre la distanza tra due continenti e un arco temporale di circa quarant’anni: dall’infanzia e l’adolescenza in Somalia, la sua terra natia, alla travagliata fuga dal paese in seguito allo scoppio della guerra civile sul finire degli anni Ottanta, fino all’arrivo in Nord America con un visto da rifugiata. In una società basata su un rigido sistema di clan patrilineare e in cui troppe figlie femmine sono quasi considerate un fardello, a soli sei anni Shugri viene affidata all’amatissima nonna materna nomade, la quale le infonde un’incancellabile resilienza nel periodo di quotidianità condivisa nel deserto somalo.
La prossima uscita, ovvero la prima di quest’anno, sarà a marzo 2023. Mar dei Sargassi pubblica uno dei maggiori antropologi a livello internazionale, Massimo Canevacci, che esce con il suo “Stupore indigeno”. Alessandro Campaiola ci anticipa: “Si tratta di un viaggio nelle viscere del Brasile, a partire dalle culture indigene più depredate dal governo Bolsonaro, quindi di estrema attualità”.
Maggiori informazioni e tutte le novità sul sito www.mardeisargassiedizioni.com