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Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.
Un’altra medaglia azzurra per Malina Esposito, la giovanissima campionessa di ginnastica artistica di origini napoletane. La ragazza ha conquistato il secondo posto ai campionati europei - che si sono svolti ad Antalya, Turchia, domenica scorsa (16 aprile) - grazie ad uno splendido esercizio alla trave.
Appena 16 anni, ma già una invidiabile determinazione e grinta da vendere, Manila sembra molto più matura della sua età.
La campionessa italiana ci racconta del suo esordio nella disciplina che le sta regalando il successo facendole vivere grandi emozioni. E del suo rapporto con Napoli, città che ha lasciato quando aveva appena 5 anni ma a cui tuttora è molto legata e in cui periodicamente ritorna per riabbracciare i parenti.
Manila, quanto ti senti napoletana?
Io ho vissuto a Napoli, esattamente a Torre Annunziata, fino ai 4 anni e mezzo, poi con la mia famiglia mi sono trasferita a Civitavecchia e ora vivo a Brescia in un convitto insieme alle mie compagne di squadra, con cui ho un ottimo rapporto. Ma Napoli continua ad essere molto presente nella mia vita, principalmente attraverso i miei genitori che in casa parlano in napoletano. Inoltre, fino a poco fa, quando ero un po’ meno impegnata con le gare, venivo sempre giù a Natale e per le vacanze estive. I miei hanno lì tutti i parenti e gli amici.
Un ricordo che ti lega alla città.
Ero molto piccola quando sono andata via, ma ho questo ricordo nitido dei miei genitori che mi portavano a mare a Torre Annunziata, esattamente al Lido Azzurro.
Con la ginnastica artistica è stato amore a prima vista?
Sì, è stato il mio primo e unico sport. Ho incominciato a praticarlo quando aveva appena 5 anni e i successi sono arrivati quasi subito, con la serie A e la prima gara internazionale nel 2019. Da lì è partito tutto.
Qualche giorno fa, ai campionati europei in Turchia, hai conquistato il tuo secondo argento.
Sì, gli argenti sono stati due. Uno con una gara di squadra, l’altro individuale con la mia prova alla trave.
In che cosa la tua vita è diversa da quella dei tuoi coetanei?
Le mie giornate sono scandite dall’allenamento e dalle gare. Mi alleno sei giorni a settimana, mattina e pomeriggio; mentre in alcune ore del pomeriggio si concentra la scuola, ovvero quella che è il centro della vita quotidiana di quasi tutte le ragazze della mia età.
Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto questo sport?
Per ottenere risultati importanti, occorrono impegno, determinazione e grandi sacrifici, non tutti sono disposti a farli, perché non è uno standard normale di vita il nostro. Ma vengo gratificata dell’impegno profuso dalle vittorie e questo mi basta.
Che atmosfera si vive tra voi atlete?
C’ è una competizione sana; molte di noi vivono insieme e ci sosteniamo l’una con l’altra.
Prossimi obiettivi?
La serie A nel prossimo mese e i mondiali di Anversa per la qualificazione alle prossime Olimpiade in programma a fine anno. Sono molto concentrata su questo.
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