Nell’arte di Alexandr Sheludckò ogni pennellata è una ricerca di verità: la mostra alla Chiesa di Portosalvo
La luce rivela, ma è l’ombra a custodire ciò che non possiamo dimenticare. Dal 16 al 30 novembre 2024, la piccola Chiesa di Portosalvo a Napoli accoglierà la mostra ///7812Luce curata da Melania Fusaro, Federica Guida e Luigi Ciliberti. L’esposizione, dedicata alle opere dell’artista ucraino Alexandr Sheludckò, esplora la complessità della luce come simbolo di riconciliazione interiore, presentando un percorso visivo che attraversa temi come l’identità, la memoria e la trasformazione.
La mostra sarà inaugurata sabato 16 novembre alle ore 19 con una performance esclusiva dell’artista.
Alexandr Sheludcko: in ogni pennellata la ricerca di verità
Alexandr Sheludcko, nato a Ternopil (Ucraina) nel 1988, porta nelle sue opere l’impronta di una terra divisa e di una vita segnata da esperienze profonde. Il suo passato come "orfano bianco" separato dai genitori emigrati, lo conduce verso una ricerca espressiva rigorosa e iperrealista, in cui ogni pennellata rivela un desiderio di verità e precisione. Le sue opere si distinguono per il trattamento sapiente della luce, che illumina e trasforma le figure in simboli di un’umanità sospesa e rarefatta.
Maggiori informazioni sull’artista sul suo sito ufficiale
La mostra è accompagnata dalle parole di Rosario Pinto e Mino Iorio
Ad accompagnare per mano il visitatore, i testi di Rosario Pinto e Mino Iorio.
Secondo Rosario Pinto, Sheludckò è maestro di “caratura iperfigurativa”, differente dall’Iperrealismo americano. Pinto nota come l’arte di Sheludckò si distacchi dalla freddezza emotiva tipica di tale movimento, per avvicinarsi a un “realismo caldo”, carico di intensità affettiva, ispirato da figure della pittura russa e da un’ampia gamma di riferimenti psicologici e morali. Sheludckò attinge alla letteratura russa di Tolstoj, Dostoevskij e Puskin, portando nelle sue opere le grandi contraddizioni della condizione umana, esplorate attraverso scene intime e dense di significato.
Mino Iorio descrive così il lavoro dell’artista: “Il piacere come raffigurazione del dispiacere”, sottolineando l’aspetto catartico e riflessivo della sua pittura. Iorio evidenzia come Sheludckò riesca a trasformare la tensione tra piacere e dispiacere in un equilibrio visivo di grande potenza emotiva. Le figure sono rappresentate con una meticolosità che riflette la complessità dell’esistenza, e la luce diventa un veicolo che svela gli stati emotivi del soggetto, guidando l’osservatore verso una profonda identificazione.
Arte e sociale insieme nell’esposizione che gioca sul rapporto tra luce e ombra
Grazie al contributo della cooperativa sociale Culturadice e di Ephymera Art e al generoso supporto della sponsor Francesca Capone, ///7812Luce offre una visione profonda e poetica che invita il pubblico a riflettere sul significato della luce e sul potere dell’arte di trasformare il dolore in bellezza e consapevolezza.
La Chiesa di Portosalvo, che farà da cornice alla esposizione, è un tesoro barocco rimasto per anni abbandonato e riaperto da poco grazie all’intervento della cooperativa sociale Culturadice, che si occupa del recupero beni sottratti alla camorra e che insieme alla Galleria Spazio 57 ha deciso di promuoverla attraverso l’organizzazione di mostre ed altri eventi artistici.
INFORMAZIONI
Luogo: Chiesa di S. Maria di Portosalvo, Via Alcide De Gasperi 42 - Napoli
Date: 16-30 novembre 2024
Vernissage: 16 novembre, ore 19
Dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 (lunedì chiuso)