Oltre la violenza, a Napoli cinque storie di rinascita
Cinque vite diverse, cinque drammi interiori, cinque storie di rinascita. Sono quelli di donne legate da un passato ormai sepolto ma che ha lasciato cicatrici: l'essere state vittime di violenza fisica e psicologica in famiglia.
Donne senza speranza che hanno trovato la forza di ribellarsi ai propri aguzzini, che ce l'hanno fatta grazie a Oltre (Orientamento al Lavoro e Tirocini per Reagire alla violenza), progetto realizzato dall'ente di formazione napoletano CSF. In particolare, sono stati attivati tirocini retribuiti a favore di donne con difficoltà nel reinserimento nel mercato del lavoro. Col sostegno dello staff del CSF, composto da professionisti del lavoro e psicologi, queste donne hanno ritrovato le proprie motivazioni.
Per partecipare al bando regionale è stato creato un partenariato grazie all’aiuto dell’ambito territoriale del comune di Giugliano in Campania, capofila del progetto, all’interno del quale opera il centro antiviolenza La Fenice, gestito da un’impresa sociale, la Fiumadea, cui è stato chiesto di individuare le donne che avevano maggiori difficoltà.
«Il fondo Svolte, finanziato con un Por Campania – spiega Tommaso Marrone, fondatore e direttore generale di CSF, Centro Servizi e formazione – è stato un’occasione di utilità sociale per il territorio. Il bando al quale abbiamo partecipato, e che abbiamo vinto, aveva proprio l'obiettivo di offrire un lavoro a persone che non l’avrebbero neanche cercato, perché schiacciate da abusi continui. Ci siamo rivolti in modo particolare a donne con figli che quindi avevano necessità di raggiungere una indipendenza economica».
Il progetto ha previsto una fase di accoglienza e di orientamento durante la quale le operatrici del Centro Anti Violenza La Fenice hanno stabilito il primo contatto, hanno vericato i profili delle donne da loro seguite per poi inserirle nel progetto.
Attraverso colloqui, hanno approfondito la conoscenza di ogni donna, dei suoi problemi e fragilità personali ed è stata fatta una prima valutazione sull’opportunità di inserimento nel percorso proposto dal progetto. Tutte le donne candidate hanno potuto decidere se partecipare o meno al tirocinio formativo retribuito di dodici mesi che si è svolto in varie aziende del territorio.
«Prima di tutto – continua Marrone – abbiamo provato a far comprendere a queste donne l'importanza di iniziare a credere in se stesse e nelle proprie potenzialità. E ci siamo riusciti. Una giovane madre laureata che non aveva mai sfruttato il suo titolo di studio oggi lavora a Roma in un prestigioso studio di consulenza. Un’altra è rimasta in Campania e lavora in modo stabile nel settore delle telecomunicazioni in un’emittente televisiva locale con mansioni di accoglienza del personale e gestione delle pratiche. Un'altra ancora ha completato l’inserimento in un’impresa turistica con ristorante aperto tutto l’anno. Sono tutte donne che non credevano di poter diventare autonome e di poter alzare la testa».
Da Napoli a Torino: il premio Eccellenza della Formazione 2021
Lo scorso 14 ottobre Oltre ha ricevuto un importante riconoscimento a Torino dall'AIF (Associazione Italiana Formatori): il Premio Eccellenza della Formazione 2021, all’interno della sezione Ambiente Etica e Responsabilità Sociale.
«Essere stati premiati – conclude Marrone - per un progetto che ci ha coinvolto moltissimo professionalmente, ma soprattutto dal punto di vista umano, regalandoci mille emozioni, tra cui una rabbia fortissima perché queste storie non dovrebbero mai accadere, è una grandissima soddisfazione. Aver raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati significa essere riusciti ad affrancare da un passato di dolore e sofferenza un gruppo di donne, dando loro l'opportunità di voltare pagina. C'è solo il piccolo rimpianto di averlo potuto fare solo per cinque donne, perché questo era il numero previsto dal bando. Sono arrivate quindici domande e per noi la scelta è stata dura, perché avremmo voluto dare una possibilità a tutte. La nostra speranza è che si investa molto di più in progetti del genere, perché purtroppo le richieste sono tante e queste donne hanno bisogno di supporto, di speranza. Hanno bisogno di una opportunità per dare una svolta alla loro vita».