Pizzeria Poggioreale, i detenuti preparano pizze per i loro cari
Detenuti che diventano pizzaioli. Succede all’interno del carcere di Poggioreale, dove oggi i detenuti coinvolti nel percorso di formazione e lavoro “Brigata Caterina - Pizzeria e Pizzaioli”, hanno servito pizze e fritture ai loro cari, in occasione della Giornata Internazionale delle Famiglie. Una grande festa organizzata dalla direzione del penitenziario napoletano per permettere ai reclusi di vivere un momento di giovialità con le loro famiglie e restituire, al contempo, il frutto del lavoro realizzato in quest’anno di corso.
Sono intervenuti all’incontro: il presidente del gruppo di imprese sociali Gesco Sergio D’Angelo, il direttore della casa circondariale “Giuseppe Salvia” Carlo Berdini, il Garante Nazionale dei detenuti Felice Maurizio D'Ettore, il Garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello, la dirigente dell’assessorato regionale alla formazione professionale Antonella Ciaramella.
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Il progetto
Finanziato dalla Regione Campania (Fondi Regionali P.O.R. Campania F.S.E 2014-2020) e promosso dalla casa circondariale “Giuseppe Salvia”, il progetto è realizzato dal gruppo di imprese sociali Gesco con APL lavoro. Grazie alla preziosa iniziativa di formazione e di inclusione sociale e lavorativa, 16 reclusi coinvolti nel percorso formativo, che dura fino a luglio 2024, otterranno la qualifica di pizzaioli e avranno l’opportunità di spendersi questa competenza, una volta fuori. Per quattro detenuti, invece, è addirittura già scattato un contratto di lavoro. Sono stati assunti da Gesco nel ruolo di pizzaioli e rider proprio all’interno della Pizzeria Brigata Caterina.
La pizzeria è stata aperta all’interno del penitenziario circa quattro anni fa grazie all’intervento della Cassa Ammende e alla collaborazione con l’Arcidiocesi di Napoli. All’epoca i detenuti impiegati nella formazione avevano un attestato di fine corso grazie al quale per tre di loro (nel frattempo usciti dal carcere) è stato possibile attivare delle borse lavoro che permettono loro di lavorare in pizzerie napoletane.
Dalla pizzeria Brigata Caterina vengono sfornate ogni sera circa 250 pizze, vendute a un prezzo calmierato (4/5 euro) e trasportate tra i vari padiglione da 2 rider.
Le storie
Lezioni di pizza ma anche lezioni di vita, dicono a gran voce, i detenuti che hanno partecipato al progetto. «Dentro ho conosciuto il male. Questo percorso mi ha insegnato che c’è anche il bene. Ora indicherò a mio figlio la strada giusta da seguire», spiega Giovanni.
E i bambini che stamattina hanno potuto riabbracciare i loro papà ricorderanno la giornata anche per un libro illustrato che è stato donato a ciascuno di loro grazie al sostegno della Mutua Cesare Pozzo.
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