Un giallo comico napoletano, Colpo grosso a Villa Pignatiello con Benedetto Casillo
«È un testo italiano che ho adattato e portato a Napoli con una storia che si svolge intorno a un prezioso diadema: tutti lo vogliono ma devono fare i conti con il più grande “furtivendolo” della città».
Così Benedetto Casillo su “Colpo grosso a Villa Pignatiello”, scritto e diretto dall’attore napoletano, che sarà in scena al Teatro Cilea dal 30 gennaio al 2 febbraio 2025.
La storia
Un prezioso diadema e una dentiera come reliquia. Un ricco marchese divorato dai cannibali e una sgangherata banda di ladri. Una divertente commedia degli equivoci, tratta liberamente dall’opera di Ermanno Carsana “Ma per fortuna è una notte di luna”, scritta e diretta da Benedetto Casillo. Benedetto Casillo ha profondamente rivisitato il testo di Ermanno Carsana e ha ambientato la storia a Napoli ridisegnando i vari personaggi con caratteri e impulsi decisamente partenopei.
Benedetto Casillo
Artisticamente è nato nel duo dei Sadici piangenti, attivo nei secondi anni settanta e costituito in coppia con Renato Rutigliano. Comincia a fare teatro a livello amatoriale nella Chiesa dei Cappuccini nei pressi di casa sua. Dopo essersi diplomato come geometra e dopo due anni di università a scienze politiche, entra a far parte del Gruppo I Sadici Piangenti, in coppia con l'attore comico napoletano Renato Rutigliano. Una collaborazione di successo che lo rende popolare nel mondo del cabaret napoletano, ma non solo, grazie a battute fulminanti e testi scritti di propria mano. In questo periodo diventa geometra del comune e si dà da fare per gli sgomberi delle case ritenute pericolanti dopo il terremoto del 1980.
Nel 1985 lascia definitivamente la professione di geometra. Si stacca definitivamente dal duo artistico dei Sadici grazie anche alle sue interpretazioni di successo nei film di Luciano De Crescenzo, come quella del "vice sostituto portiere" in Così parlò Bellavista e Il mistero di Bellavista.
Partecipa alla trasmissione televisiva Number Two, dedicata all'analisi delle vicende del Napoli, vissuta nella seconda metà degli anni ottanta, in concomitanza del periodo più felice del sodalizio campano.
Dopo questa fase artistica, si concentra soprattutto nel cabaret manieristico napoletano e nel teatro, portando in scena commedie scritte di suo pugno o opere di Eduardo De Filippo. Nel 2004 ritorna al cinema con Vaniglia e cioccolato, del regista Ciro Ippolito.