Mercoledì, 02 Luglio 2025

Il Click

Gennaro Regina: al Premio Amato Lamberti l’artista che ha portato i suoi Vesuvio nel mondo

Ha esposto in tutto il mondo le sue rappresentazioni del Vesuvio, e non solo. L’artista napoletano e figlio d’arte Gennaro Regina è contento di partecipare, con una sua creazione, alla undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 18 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V). La sua opera si chiama “Araba Fenice”.

La maschera di Alfredo Troise: dalle botteghe d’arte al Premio Amato Lamberti

Una maschera in terracotta che si richiama alle icone delle vecchie maschere Atellane e della commedia dell'Arte. È l’opera che l’artista napoletano Alfredo Troise ha voluto donare alla undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 18 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V).

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Il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti 2024

Organizzato da Jonathan e da Gesco con il coordinamento tecnico di ExitCom, il Premio sarà presentato dal giornalista Ettore De Lorenzo ed è accreditato come corso di formazione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

L’edizione 2024 ha i patrocini di: Regione Campania, Comune di Napoli, Ordine dei Giornalisti della Campania, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Rivolto a personalità che si sono distinte per le loro azioni di resistenza civile e di impegno solidale, il Premio quest’anno sarà aperto dai saluti del presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo e della responsabile di Jonathan Silvia Ricciardi, insieme alla moglie di Amato Lamberti, Roselena Lamberti.

Insieme alla targa, tutti i premiati riceveranno anche un’opera d’arte, generosamente donata da alcuni artisti di rilievo nazionale: Antonio Conte, Maurizio Di Martino, Giuliano Guariglia, Alessandro Leone, Daniela Pergreffi, Gennaro Regina, Roxy in the Box, Roberto Russo, Domenico Sepe, Spiff, Alfredo Troise.

In occasione della cerimonia del Premio Amato Lamberti 2024, tutte le creazioni saranno esposte negli spazi del complesso di San Lorenzo Maggiore.

L’artista Alfredo Troise

Giovane pittore e scultore, Alfredo Troise nasce a Napoli nel luglio del 1976 e vive tra Arzano e Valogno, dove sono situate le sue botteghe d’arte. L’espressività dell’artista, da sempre mediata dalla sindrome di Tourette, è un’esigenza catartica, una risposta al pregiudizio e al discrimine. 

Distaccato dagli accademismi e dalle mode folkloriche, reinterpreta soggetti tradizionali in maniera anticonformista, dando origine a un filone artistico contemporaneo rivoluzionario e vitale, che fa della spudoratezza dissacrante del colore un suo punto di forza. Il suo genio conquista il pubblico attraverso le opere esposte in diverse mostre, tanto che gli viene affidata la copertina di un libro di Jean-Noel Schifano e più volte si trova nell’occhio dei Media. Con le ferite di un’infanzia di privazioni ben presto scopre di poter incantare i suoi demoni come un Orfeo della pittura, che attraversa gli inferi con il pennello al posto della lira. Placa gli occhi con gli artigli che non ti lasciano, gli sguardi del pregiudizio, riportandoli sulla tela, e anima le fredde strutture cittadine, che risorgono rifulgenti di luce e colore nella serie delle città sospese. 

La formazione artistica di Alfredo Troise è lontana dagli apollinei tradizionalismi accademici, è stata e continua a essere una spugna dionisiaca insaziabile. L’artista si nutre di ogni stimolo che possa vivificare la sua arte: dalla storia dell’arte alle tecniche accademiche, dalla sperimentazione pura al bozzetto tradizionale, dalla letteratura alla filosofia. 

Pur non amando nessuna etichetta, Alfredo Troise riconosce nel visionario Seicento Napoletano un punto di riferimento importante, dal quale si sente attratto per la straordinaria potenza espressiva. Negli ultimi tempi la sua poetica personale trova un nuovo campo espressivo: la poesia emozionale, anch’essa fuori da ogni schema precostituito di metrica e rima. Le liriche di Alfredo Troise come percezioni di verità e coscienza si svelano attraverso delicate luminescenze o violenti lampi, che squarciano l’oscurità con una messa a fuoco istantanea. Un particolare impegno nei progetti sociali e di inclusione contraddistingue la carriera artistica di Alfredo Troise, come la creazione di scenografie teatrali per i ragazzi del carcere e l’avvio di laboratori di pittura per i bambini nel periodo di sospensione delle attività didattiche per Covid. 

Inoltre presta il suo volto per la campagna WE are Napoli lanciata da Free Minds e collabora al progetto Cur’Arti, una rete internazionale che mette in comunicazione le aziende ospedaliere e sanitarie con i luoghi di cultura per la creazione di poliambulatori-musei a scopo riabilitativo.

Senza dubbio riuscire a unire l’etica e l’estetica rende Alfredo Troise un artista di grande rilievo che non dimentica di essere uomo; come spiega Jonhn Ruskin, critico ottocentesco d’arte inglese, è vero che il “dono artistico e la bontà sono due cose distinte; un uomo buono non è per forza un pittore, e una visione da colorista non implica valore morale. Ma la grande arte attesta l’unione di questi due poteri: essa non è che l’espressione, grazie a un temperamento dotato, di un’anima pura. Se non c’è talento non c’è arte e se non c’è anima retta l’arte è inferiore, per quanto abile.

Maggiori informazioni sul sito alfredotroise.it

Spiff: dal laboratorio del centro storico al Premio Amato Lamberti 2024

Andrea Maresca, in arte Spiff, è tra gli artisti partenopei che hanno deciso di mettere a disposizione la loro arte per l’undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti”, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 18 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V).

L'ambiente e il sociale nell'arte di Daniela Pergreffi al Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti

Si chiama “I’ll protect you” l’opera che l’artista Daniela Pergreffi ha voluto donare alla undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 18 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V).

Premio Amato Lamberti, Maurizio Di Martino: “L’arte è anche impegno sociale”

“Oggi è inevitabile che una persona che vive d'arte faccia di questo anche un impegno civile e sociale”. Lo pensa l’artista napoletano Maurizio Di Martino, tra quelli che hanno deciso di mettere a disposizione la loro arte per l’undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti”, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 18 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V).

Un’opera per accendere i riflettori sul genocidio a Gaza

La sua opera “Oh bambini mascalzoni di Gaza”, ispirata all’omonima poesia di Khaled Juma, intende accendere i riflettori su quanto sta accadendo in Medioriente: “Anche perché la situazione è questa e non da poco tempo. Infatti, la poesia alla quale mi sono ispirato fa riferimento ai primi bombardamenti che ci sono stati. Non è certo un tema nuovo quello della guerra, ora è attuale perché succede ancora e purtroppo va sempre peggio. Il mio quadro, in particolare, parla di bambini, quelli a cui stanno negando il diritto al futuro”, spiega Maurizio. Che aggiunge: “Nel momento in cui mi si chiama per partecipare a un progetto del genere, accetto subito perché mi piace anche essere un po' parte integrante di qualcosa di più grande. Io credo profondamente nel valore sociale dell’arte”.

“Di base da sempre nella storia, l'artista viene visto un po' come lo stregone della situazione, quello che comunque prevede le situazioni che avverranno, il cui compito è comunicare agli altri sensazioni, punti di vista, svelare la sua o le sue verità. Quando penso al concetto di arte mi passa subito davanti dagli occhi tutta la storia, penso alle pitture rupestri delle caverne fino ad arrivare alla pop art. Insomma, tutta la storia dell'uomo è basata sull'arte”, sottolinea il pittore partenopeo, il cui linguaggio privilegiato è quello della pittura.

Il Premio Responsabilità Sociale “Amato Lamberti” 2024

Organizzato dall’Associazione Jonathan e dal Gruppo di imprese sociali Gesco con il coordinamento tecnico di ExitCom, il Premio sarà presentato dal giornalista Ettore De Lorenzo ed è accreditato come corso di formazione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

L’edizione 2024 ha i patrocini di: Regione Campania, Comune di Napoli, Ordine dei Giornalisti della Campania, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Rivolto a personalità che si sono distinte per le loro azioni di resistenza civile e di impegno solidale, il Premio quest’anno sarà aperto dai saluti del presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo e della responsabile di Jonathan Silvia Ricciardi, insieme alla moglie di Amato Lamberti, Roselena Lamberti.

Insieme alla targa, tutti i premiati riceveranno anche un’opera d’arte, generosamente donata da alcuni artisti di rilievo nazionale: Antonio Conte, Maurizio Di Martino, Giuliano Guariglia, Alessandro Leone, Daniela Pergreffi, Gennaro Regina, Roxy in the Box, Roberto Russo, Domenico Sepe, Spiff, Alfredo Troise.

In occasione della cerimonia del Premio Amato Lamberti 2024, tutte le creazioni saranno esposte negli spazi del complesso di San Lorenzo Maggiore.

L’artista napoletano Maurizio Di Martino

Maurizio Di Martino (Maudi) nasce a Napoli, nel 1975. Fin da bambino mostra la sua propensione al disegno e alle discipline artistiche. La sua formazione è prettamente scientifica, ma prediligendo comunque materie umanistiche e letterarie la sua ricerca si è evoluta naturalmente in campo classico; pur non frequentando scuole e ambienti legati al mondo dell’Arte, una volta diplomatosi ha da subito cominciato a lavorare nel settore pubblicitario come Illustratore, Grafico e Web Designer e lo ha fatto per i 15 anni successivi per diverse agenzie di comunicazione, facendosi apprezzare direttamente sul campo. In quel periodo non smette mai di dipingere e anche se per scelta decide di non esporre i propri lavori, si butta nella ricerca di un proprio stile, fino al momento in cui decide di concentrare tutto e definitivamente sul proprio “io artistico”, sperimentando diverse tecniche e altri mezzi d’espressione.

Senza mai perdere di vista quanto sia importante un’immagine per il pensiero e quanto conti la possibilità di realizzarla secondo le proprie intenzioni, fa riferimento al “De Anima” di Aristotele: “L’anima non pensa mai senza un’immagine”. Nel corso degli anni, quindi, ha iniziato a partecipare, dapprima saltuariamente e poi sempre più frequentemente, a diverse mostre collettive e organizzando personali. Ha sempre definito la maggior parte delle sue opere un setaccio dell’inconscio. Il risultato è la ricerca di uno spazio narrativo (dimenticato) all’interno del quale ogni essere umano può incarnarsi, “perché solo attraverso un’auto analisi e quindi attraverso una sorta di implosione l’uomo può ritrovarsi”.

In un sistema come quello di oggi che mette sempre più da parte “il sentire” e “l’ascoltare le voci di dentro” in sostituzione di una comune, e spesso superficiale visione di massa delle cose, cerca di riscattare e riaffermare l’individuo e ricordare a sé stessi che l’Io è parte integrante dell’Universo. Se l’osservatore riesce a seguirne i processi creativi, si apre uno spiraglio comunicativo indissolubile e pieno di strade, fatte di scambi e condivisioni, atte a riscoprire una visione rinnovata del mondo circostante, forse lontana dalla concezione oggettiva ma molto più vicina alla realtà di quanto si possa pensare.

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