Venerdì, 22 Novembre 2024

We love Enzo: la seconda edizione fra teatro, cinema, arte e fotografia

In Sala Assoli, da venerdì 12 gennaio ore 20.30 parte la seconda edizione di We love Enzo, rassegna dedicata alla lingua scenica di Enzo Moscato, autore ormai considerato un classico contemporaneo: la sua poetica e il suo pensiero saranno al centro di un percorso che si snoda tra drammaturgia, cinema, arte e fotografia.

Rappresentante di un teatro che affonda con tratto delicato e graffiante nelle pieghe della contemporaneità, Moscato affida la sua  poesia scenica a voci d’attrice tra le più rappresentative del nostro panorama teatrale: Isa Danieli (con Tempo che fu di Scioscia, dal 12 al 14 gennaio e il film Luparella di Giuseppe Bertolucci), Cristina Donadio, Vincenza Modica e Enza Di Blasio (con Co’Stell’Azionidal 18 al 21 gennaio), Imma Villa, insieme alle giovani Mariachiara Falcone, Valeria Frallicciardi e Francesca Morgante,  (con Trianon, dal 25 al 28 gennaio) scenderanno nelle viscere di Napoli, incarnandone l’umore e la primigenia forza espressiva. Il progetto si conclude con Cristina Donadio, Vincenza Modica e Giuseppe Affinito che, accompagnati dallo stesso Moscato, saranno i protagonisti di Kinder-Traum Seminar (dal 1° al 4 febbraio). Il lavoro di Enzo Moscato sarà inoltre al centro della mostra fotografica We love Enzo in foto e senza, a cura di Fiorenzo de Marinis (allestita nell’ambito di Benevento Città Spettacolo 2007); infine il percorso teatrale dell’autore si incontrerà con un’altra straordinaria figura, quella di Francesco Silvestri, recentemente scomparso, alla cui ardente scrittura sarà dedicato un incontro/saluto.

Per la seconda edizione di We love Enzo, Isa Danieli, grande interprete del teatro e del cinema italiano, leggerà i racconti Mata Hari e Bagattelle per un altro malinteso, tratti da Tempo che fu di Scioscia (edito da Tullio Pironti). La raccolta, incentrata sulle Quattro Giornate di Napoli, è descritta dall’autore come «un piccolo affresco, senza la solita separazione dicotomica, in bianco e nero, delle cose e le persone, con i Napoletani, puri e buoni, da una parte, e i Tedeschi, bruti e bestie, da quell’altra. Con i martiri e gli eroi, da un canto, e i vigliacchi e gli assassini, simmetricamente opposti a quelli». A seguire, è prevista la proiezione della versione cinematografica di Luparella, film tratto dal testo di Moscato, diretto da Giuseppe Bertolucci nel 2002 e presentato alla 59ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, trasmesso poi da Rai 2 nel dicembre dello stesso anno. Isa Danieli, già nel ’97, fu interprete della pièce teatrale, in scena al Festival delle Ville Vesuviane ad Ercolano. Protagonista è Nana, prostituta che vive a Napoli nel 1943. Quando i tedeschi invadono la città, quasi tutti gli ospiti e i dipendenti del bordello in cui la donna vive, vanno via. Restano solo Nanà e Luparella, un’altra prostituta, incinta. Nana aiuta la collega nel parto del piccolo, ma la madre muore. Un ufficiale nazista molesta il cadavere, inducendo Nanà a vendicare Luparella in modo appropriato.

Cristina Donadio, Vincenza Modica con Enza Di Blasio saranno invece interpreti di Co’Stell’Azionispettacolo messo per la prima volta in scena dallo stesso autore tra Natale Capodanno dell’anno 1995/1996, ispirato dall’installazione in Piazza Plebiscito, dell’incantata, bianca Montagna di sale di Mimmo Paladino. Liberamente tradotta dall’opera poetica dell’irregolare Jean Cocteau, coll’apporto di un fantasioso idioma italo-napoletano, gelido e al contempo infuocato, passionale e liricamente minaccioso – narra, o de- narra, del difficile confine tra vivi e morti, parola e sua negazione, libertà e prigionia, come pure della necessità di scavalcarlo.

Imma Villa, insieme alle tre giovani e brave attici Mariachiara Falcone, Valeria Frallicciardi e Francesca Morgante, che si sono formate nel laboratorio del Teatro Elicantropo, andrà a fondo del verbo moscatiano, facendo emergere il caleidoscopio di sensi riposti in Trianon, opera del 1999, che racconta come un banale e comunissimo “incidente sul lavoro” (il solito fermo in questura di 24 – 36 ore per le prostitute) mette insieme nello spazio di una “nuttata” quattro esponenti della categoria.

A chiudere il percorso moscatiano, saranno ancora Cristina Donadio e Vincenza Modica che con Giuseppe Affinito, accompagnati dallo stesso autore, porteranno in scena Kinder-Traum Seminar  (Seminario sui sogni dei bambini o anche Seminario sui bambini in sogno: la giusta interpretazione del titolo tedesco è volutamente lasciata nell’ ambiguo), raccolta di differenti voci (quelle di Janusz Korczak, Tadeusz Kantor, Etty Hillesum, Primo Levi, Elie Wiesel, Gitta Sereny, Tzvetan Todorov, Mary Berg, Bruno Bettelheim, Robert Antelme, Edith Stein, Paul Celan, Marina Cvetaeva), catturate all’interno della più devastante tragedia collettiva di cui la storia dell’umanità possa ammantarsi: l’Olocausto.

Author: Redazione

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