Consegne: un viaggio alla ricerca dell’essenziale
Cosa è essenziale? Una pizza a domicilio? Una cena completa portata direttamente sotto al palazzo? O uno sguardo? Nel geniale e splendido Consegne // una performance da coprifuoco, spettacolo a cura del CollettivolunAzione, la superba Cecilia Lupoli attrice/Ryder vi condurrà in un viaggio interiore tra le luci e le ombre di questo anno paradossale e del vostro passato.
Arriva in motorino direttamente a casa vostra Consegne // una performance da coprifuoco, spettacolo a cura del CollettivolunAzione perché durante la quarantena gli unici a cui è concesso sfrecciare per le strade sono i rider. A Napoli fino a gennaio dopo aver debuttato a Bologna lo scorso novembre con la firma della compagnia Kepler-452, il percorso-performance site specific vede in sella Cecilia Lupoli, nel ruolo di attrice/rider. L’adattamento per Napoli è a cura di Eduardo Di Pietro, l’organizzazione di Martina Di Leva e il coordinamento tecnico di Tommaso Vitiello.
Un corriere, nella fattispecie una corriera, si sposta nella città, per effettuare la sua consegna: sulle spalle ha un cubo colorato, corre nel vento e nella pioggia, attraversando la notte desolata. Lo spettatore – o più spettatori che abitano allo stesso indirizzo – segue sulla piattaforma Zoom il percorso-performance della consegna, che conduce il rider a bussare proprio alla sua porta, per un incontro finale.
Cibarsi è un bene necessario. Preparare e offrire cibo è un atto d’amore. Ma quanto amore c’è in un solitario e asettico pasto a domicilio? In fondo il rider è una presenza ignota e distante che ha il solo ruolo di consegnare il cibo.
Invece per chi ha vissuto da solo la quarantena, per chi è stato privato dell’affetto dei parenti e degli amici, quanto vale un abbraccio mancato, uno sguardo di intesa che non ci si è potuti scambiare? Quanto vale dirsi: “ci sono”? E perché la distanza fisica necessaria a salvaguardare la salute si chiama “distanza sociale”?
E quanto vale uno spettacolo a teatro, un film a cinema se teatro e cinema sono chiusi? Più o meno di un giro in un centro commerciale che invece è aperto?
Dunque, cosa è veramente essenziale? E cosa vorremmo trovare dentro la box del rider?
Questi interrogativi e soprattutto le emozioni sottese ad esse ti catturano per i 45 minuti esilaranti di questo spettacolo interattivo. L’attore si trasforma in un corriere a tutti gli effetti per effettuare delle consegne, in un rapporto di intimità, esclusività, confidenza con il destinatario. Per tutta la durata del viaggio attraverso la città deserta, l’attore travestito da rider e lo spettatore travestito da destinatario si incontrano nel dialogo e nel silenzio, ed empatizzano perché entrambi sono abitanti della città e di questo paradossale momento storico. Sono umani alla ricerca di una riumanizzazione.
In una sera solitaria di metà dicembre anche io sono stata destinataria di questo magico spettacolo che è per ognuno diverso.
La rider attrice Cecilia per un tempo sospeso dal vuoto inquieto che stiamo vivendo tutti, con i suoi profondi, espressivi e sorridenti occhi scuri è specchio e abbraccio, è infanzia e sogno, è nostalgia e speranza.
Il piccolo viaggio che compiamo insieme a lei ci fa vedere la nostra città con altri occhi, è un percorso nel tempo oltre che nello spazio di questo anno che si sta chiudendo al buio di un ormai innominabile Covid, in cui i momenti di luce risplendono come stelle e ci danno il senso di ciò che è essenziale e per questo vanno conservati come pietre preziose. Consegne può essere, se volete, uno di questi momenti. Lo è la sorpresa del citofono che suona e va all’unisono con la cadenza del cuore bambino.
L’attrice rider al termine della performance consegna anche una sorpresa mangereccia offerta dal pastificio artigianale Leonessa. Ma in fondo lascia molto di più: un pezzo di tempo memorabile che dice senza dirlo quanto l’arte è essenziale alla gioia e quindi alla vita.
Ovviamente non svelerò nei dettagli cosa accade in “Consegne” ma posso consigliarvi assolutamente di regalarvi e regalare questa scorpacciata di emozioni.
L’attrice, Cecilia, è bravissima e soprattutto vera, calda, viva. Solo una persona, oltre che un’artista, con un mondo interiore così variegato e profondo- come immagino sia il suo - avrebbe potuto interpretare questo delicato ruolo.
Lo spettacolo del Collettivo Lunazione è costruito ad arte nei minimi dettagli tecnici e artistici, con un ritmo perfetto, inoltre cuce l’interazione con il destinatario in base al “vestito” del destinatario stesso, il che poi sottintende anche una grande capacità di improvvisazione di Cecilia Lupoli.
Prima dello spettacolo un tecnico si sintonizza su zoom con voi per settare le impostazioni e spiegarvi come utilizzare la video chat al meglio e come comportarvi durante lo spettacolo cosi che possiate godere a pieno dello spettacolo.
Il Collettivo lunAzione ha sposato l’idea di Kepler-452 e l’ha riproposta a Napoli in reazione a un momento storico che vede i teatri chiusi e gli artisti privati della possibilità di incontro con il pubblico. Come spiega Eduardo Di Pietro “Il progetto, così interessante e genuino, ci ha fulminato. Ci siamo messi al lavoro con una certa urgenza, pensando al momento in cui saremmo scesi in strada per il pubblico partenopeo. Consegne è uno schiaffo al presente, con tutti i vincoli e le difficoltà del quotidiano: rispetta i protocolli di sicurezza, ma allevia la solitudine del coprifuoco”.
Il consiglio per lo spettatore è quello di lasciarsi trasportare senza pensare troppo a quello
Un ringraziamento speciale alla giornalista Gabriella Galbiati, ufficio stampa di questo progetto per la grande sensibilità con la quale si occupa e propone sempre lavori di grande intensità artistica.
Il collettivo lunAzione è una compagnia nata a Napoli nel 2014. Nel tempo ha sviluppato il proprio lavoro lungo tre cardini: la produzione teatrale originale, i progetti per le scuole di ogni ordine e grado, e performance site generic. Tra gli obiettivi del gruppo, la promozione e lo studio del teatro, inteso come forma di espressione ad alta funzione sociale, l’agevolazione della riflessione critica e una rigenerazione dell’interesse e della coscienza del pubblico rispetto all’evento teatrale, anche tramite metodi alternativi di comunicazione.
Quando: fino a gennaio 2020 e forse oltre.
Dove: tra le strade di Napoli e a casa tua.
Costo: biglietto € 15 euro, comprensivo della consegna.
Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.– 3349648516