Combattere la violenza di genere? Un’operazione culturale
Il contrasto alla violenza di genere passa anche per la cultura, perciò è necessario andare a parlarne nelle scuole e riuscire, in qualche modo, ad incidere su modelli culturali che tutti noi abbiamo interiorizzato sin da piccoli: i famosi stereotipi di genere.
Ce ne parla Francesca Marone, docente universitaria di Pedagogia generale all’Università di Napoli Federico II: “Bisogna partire dall’educazione, il dispositivo principale attraverso cui, vuoi o non vuoi, si riproducono stereotipi culturali, che abbiamo interiorizzato per secoli, perciò difficili da scardinare. Pensiamo a come sin dall’infanzia stiamo in ruoli ben precisi, che prevede una sorta di educazione alla passività per le femmine e l’incitamento alla violenza per i maschi. Modelli che spesso sono riprodotti nei media e si perpetuano oggi ancor più grazie alle nuove tecnologie”.
È necessario dunque capovolgere il paradigma: le donne devono riappropriarsi della propria dimensione femminile, senza scimmiottare il maschio. Per poter modificare questi atteggiamenti serve una prospettiva di genere, secondo la Marone che, sempre alla Federico II, coordina il Master in “Studi di genere, Educazione alle differenze, politiche di uguaglianza”. Si tratta, dice lei, di “un corso che aiuta a riflettere e a modificare gli stereotipi di cui tutti noi, uomini ma anche donne, siamo vittima, perché tutti siamo stati educati nella lingua del padre”.
Mira a sensibilizzare su questo tema il progetto che la Marone, insieme ad altri docenti, sta promuovendo: “Napoli, la città, le donne”, uno spot del regista Raffaele Ceriello realizzato con la collaborazione delle università Federico II e Suor Orsola Benincasa.
Sempre nel solco della diffusione della cultura di genere lavora l’Ami (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la Tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia) presente in tutto il Paese con i suoi sportelli di assistenza legale. Sottolinea l’importanza della questione culturale la rappresentante dell’Ami Distretto Napoli, l’avvocato Valentina de Giovanni: “Siamo impegnati a livello nazionale e locale sul fronte culturale, ad esempio, agiamo con campagne di sensibilizzazione all’interno delle scuole perché riteniamo sia fondamentale propagare una cultura della non violenza e del rispetto della donna fin dalle prime leve”.
Altri aspetti su cui intervenire sono la specializzazione in ambito legale e il rispetto delle nuove normative, a partire dall’introduzione del braccialetto elettronico, ancora ancora poco utilizzato.
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Maria Nocerino - Donatella Alonzi