Mercoledì, 12 Marzo 2025

Casanova dell'infinita fuga al Mercadante

Debutta in prima nazionale al Teatro Mercadante di Napoli mercoledì 12 marzo 2025 lo spettacolo CASANOVA dell’infinita fuga con repliche fino a domenica 23 marzo, scritto e diretto da Ruggero Cappuccio.

Nel ruolo del protagonista della vicenda, ovvero di Giacomo Casanova – “uno degli uomini più discussi, amati e denigrati del XVIII secolo”, come scrive nelle note l’autore del testo e regista dello spettacolo Ruggero Cappuccio – è Claudio Di Palma, accompagnato dalla “voce delle donne” offerta da Sonia Bergamasco (La straniera), e con Emanuele Zappariello e Francesca Cercola, Viviana Curcio, Eleonora Fardella, Claudia MoroniGaia Piatti (Le altre donne), Estelle Maria Presciutti (Casanova bambino), Maria Anzivino, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Viola Russo (coreografie aeree FUNA).

Le musiche dello spettacolo sono di Ivo Parlati, i costumi di Carlo Poggioli, il progetto scenico di  Ruggero Cappuccio, aiuto regia e progetto luci di Nadia Baldi, produzione Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

Lo spettacolo (note di Ruggero Cappuccio)

La notte tra il 3 e il 4 giugno del 1798, Giacomo Casanova sospetta di dover morire. Il gentiluomo veneziano, mito vivente della seduzione, è ospite da tredici anni nel castello di Dux, in Boemia, dove il conte di Waldestein gli ha assegnato il ruolo di bibliotecario di palazzo. Dalle prime ore dell’alba una sequenza di indizi, che la sua intuizione mette in ordine, sembra annunciare l’avvicinarsi di un passaggio fatale. Un maggiordomo gli annuncia l’imminenza di una festa da celebrare per il giorno seguente senza fornire alcuna motivazione. Al castello sono attesi ospiti provenienti da tutta Europa, è necessario che Casanova ceda il suo appartamento per una destinazione più modesta. Due mesi prima Giacomo ha compiuto settantatré anni, ha festeggiato il suo compleanno brindando a se stesso con un calice di acqua gelata, riflettendo la sua immagine in uno specchio opaco che sormonta il camino del suo studio. Da quel giorno è ammalato. Adesso trascina la sua valigia attraverso i vasti corridoi del castello di Dux, dove riecheggiano i mille passi dei servitori che lo precedono, lo indirizzano, gli consegnano chiavi che non aprono alcuna porta. La febbre lo assale con zaffate di brividi che si alternano a vampate perentorie. Intorno alla mezzanotte Casanova entra in una camera completamente avvolta dal buio. La porta dietro di lui si chiude e malgrado le sue proteste non è più possibile riaprirla. La progressiva assuefazione alla penombra rivela la presenza silenziosa di donne enigmatiche. Giacomo cerca di scalfire il loro mutismo: motteggia, aggredisce, provoca. Accerchiato dal mistero inquisitorio delle singolari creature che lo circondano, Casanova nega di essere Casanova. Progressivamente si determina un’atmosfera da tribunale del giudizio definitivo. Ma quali sono i reati contestati? Quale sarà la pena? Perché Casanova rifiuta di rivelare il proprio nome? Chi è La Straniera che lo tortura e lo incalza con i suoi silenzi e le sue parole e che non vuole rivelare la sua identità?
La regia si muove su un binario onirico e senza tempo, costruendo un “luogo di confine” popolato da personaggi femminili apparentemente freddi ma pieni di carnale ambiguità. Il testo dà vita ad una velenosa, partita a scacchi in cui brilla l’identità di uno degli uomini più discussi, amati e denigrati del XVIII secolo. Il velo di seduttore vanesio che ricopre Casanova presso l’immaginario collettivo cade inesorabilmente e rivela un grande autore, un uomo che scrive con rarissima e affilata modernità, che ama le donne e ne incontra sessualmente un numero di gran lunga inferiore rispetto alla superficiale moltiplicazione attribuitagli. Soprattutto, Giacomo Casanova si manifesta attraverso la sua grande capacità di ascolto, l’assenza di ogni gelosia, la straordinaria inclinazione a scegliere creature che padroneggino la propria espressività erotica, e mirino ad un piacere esente da conflitti e limitazioni mentali borghesi. Il confronto con il mondo femminile nella stanza remota del castello di Dux innesca tenerezze e autoironie, mentre Casanova insegue, in quello che potrebbe essere l’ultimo appuntamento con la sua vita, l’idea di un se stesso che si realizza solo attraverso la condivisione del profondo con gli altri.
Ruggero Cappuccio

Ida Palisi
Author: Ida Palisi
Giornalista professionista, esperta di comunicazione sociale, dirige l’Ufficio Comunicazione Gesco. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno per le pagine della Cultura.

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