Dedalus apre le sue porte per la raccolta firme contro l’autonomia differenziata
Sono 500 mila le firme necessarie per presentare il referendum abrogativo della Legge Calderoli. 200 mila, invece, sono quelle che in pochissimi giorni sono già state raccolte sulla piattaforma online.
Un risultato straordinario che va sommato alle firme delle tantissime persone che hanno deciso di partecipare in prima persona e di recarsi a firmare presso i banchetti, allestiti nelle città di tutta Italia. Ma anche se l’obiettivo sembra vicino, è necessario continuare a organizzare banchetti e momenti pubblici di informazione e di confronto. Oggi, con questi momenti, stiamo ponendo le basi per la futura mobilitazione che dovremo essere capaci di attivare insieme per raggiungere il quorum al referendum.
La cooperativa sociale Dedalus, per questo motivo, ha deciso di aprire le porte della sede di Piazza E. De Nicola per la raccolta firme dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 (tranne che nei giorni dal 12 al 23 agosto).
"Come cooperativa sociale, che da anni interpreta il suo lavoro non in un’ottica di contenimento o del fare del bene ma come insieme di processi e azioni tese a promuovere e tutelare diritti; che non vuole trasformarsi in mero soggetto gestore di politiche tendenzialmente tese a contenere le persone e a ammortizzare i conflitti; che non vuole rinunciare a pensare il proprio lavoro come azione politica e culturale, non possiamo che essere fortemente contrari alla legge Calderoli e nello stesso tempo non possiamo esimerci dal contribuire alla raccolta firme per poter svolgere il referendum abrogativo. Da domani saremo pronte ad attivarci con tante e tanti altri, a partire dalle persone con cui tutti i giorni lavoriamo e che in larga parte saranno le più colpite dai suoi effetti, per lottare per l’abrogazione della Legge Calderoli. Questa che stiamo portando avanti è la battaglia per la democrazia. Per costruire un’alternativa che ponga al centro le persone e non il mercato e dove welfare, sanità ed educazione pubblica, parità di genere, interculturalità siano presupposti imprescindibili di giustizia sociale e ambientale”, spiegano dalla coop.