Editoriale
“Sergio, credimi, trovare casa a Napoli è diventata una missione impossibile, dovreste fare qualcosa” mi ha detto l’altro giorno un vecchio amico che non vedevo da tempo. Suo figlio è tornato a Napoli dopo aver vissuto al Nord per qualche anno e da mesi è impegnato nella caccia finora infruttuosa di una casa.
Al termine del corteo per i tragici fatti di Scampia, ho fatto parte insieme ai colleghi consiglieri Andreozzi e Guangi della delegazione di manifestanti che è stata ricevuta dal sindaco Manfredi e dal capo di gabinetto.
Quella dei balneari è la serrata per difendere gli affari milionari che si fanno godendo a prezzi stracciati di concessioni per un bene pubblico come le spiagge. Nel 2024 il ministro competente Salvini, strenuo difensore della lobby delle spiagge, ha anche abbassato i canoni del 4,5% a tutti.
Le imprese che si vedono affidare lavori, forniture e servizi dal Comune di Napoli e dalle sue partecipate non potranno pagare i lavoratori meno di 9 euro l’ora. Non si potrà scendere sotto questa soglia nemmeno in presenza di contratti di categoria che riconoscono un importo minore.