Giovedì, 21 Novembre 2024

Non chiamiamolo sciopero

Quella dei balneari è la serrata per difendere gli affari milionari che si fanno godendo a prezzi stracciati di concessioni per un bene pubblico come le spiagge. Nel 2024 il ministro competente Salvini, strenuo difensore della lobby delle spiagge, ha anche abbassato i canoni del 4,5% a tutti.

Per esempio, quest’anno il Twiga di Flavio Briatore ha pagato allo Stato 22.905,65 euro di canone per la concessione demaniale, a fronte di un fatturato 2023 di 8,2 milioni e 636 mila euro di utile. Non c’è bisogno però di andare così lontano.

Un famoso lido napoletano paga 12.500 euro di concessione annua, ma affitta i suoi 200 lettini a 20 euro al giorno. Poi c’è l’ombrellone che si paga a parte. Ci sono i proventi della ristorazione con l’odiosa e illegale pratica che vieta di portarsi da bere e da mangiare. Ci sono gli eventi, le cerimonie, il parcheggio.

Quando si tratta di difendere i propri profitti, le associazioni di categoria mettono in evidenza il numero dei lavoratori a rischio.

Dimenticano però che nel turismo stagionale c’è lavoro povero, al Twiga i dipendenti prendono 8 euro lordi l’ora. Dimenticano anche che un’inchiesta dall’ispettorato del lavoro nazionale ha attestato nel 2023 una percentuale di irregolarità del 76%. Naturalmente al Sud il picco sale al 95%, quasi tutti, ma anche il Nord-Ovest si difende bene con il suo 78%.

Altro che sciopero per difendere gli investimenti, lo sciopero dovrebbero farlo i lavoratori e gli utenti costretti dalla carenza e dall’abbandono delle spiagge pubbliche a rivolgersi ai lidi per andare al mare. Come per la mobilità privata nelle città, dove una richiesta su due ai taxi resta inevasa, ma con profitti molto più alti di quelli di un tassista, siamo di fronte agli interessi di una lobby che tiene in ostaggio il paese.

Sergio D'Angelo
Author: Sergio D'Angelo
Napoletano, tra i massimi esperti di politiche sociali, terzo settore e finanza etica in Italia. A lui si devono numerose battaglie per il lavoro, l’istruzione, le pari opportunità, la sanità, il welfare. Fondatore e presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, è stato assessore comunale al welfare e commissario straordinario dell’ABC, azienda speciale per la gestione dell’acqua pubblica del Comune di Napoli. Nell’ottobre 2021 è stato eletto in consiglio comunale come capolista di Napoli Solidale. È giornalista pubblicista e opinionista del Corriere del Mezzogiorno.

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