L’arte contemporanea torna protagonista a Napoli con una delle opere più “memeizzata” degli ultimi anni.
Si chiama “Tu si ‘na cosa grande” ed è l’istallazione dello scultore e designer Gaetano Pesce che da qualche giorni è esposta a Piazza Municipio. La forma fallica dell’opera ha scatenato facili ironie e anche un po’ di polemiche: ma siamo sicuri di aver capito di cosa si tratta?
Ne abbiamo parlato con il professore Vincenzo Trione, saggista, storico dell'arte e critico d'arte nonché consigliere alla programmazione delle attività museali e all'arte contemporanea del comune di Napoli ed ecco cosa abbiamo scoperto.
Napoli Contemporanea
Come la Venere degli Stracci di Pistoletto, l’istallazione rientra nella programmazione di “Napoli Contemporanea” che attraverso una serie di iniziative pensate appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali si propone di rafforzare la vocazione al contemporaneo della città e valorizzare lo spazio pubblico attraverso l’arte.
Il Piano B
Per Piazza Municipio la prima opera a cui si pensò era Io contengo moltitudini, la suggestiva installazione di Marinella Senatore che fino al 24 ottobre sarà visitabile alla Rotonda Diaz. L’eclettica artista napoletana trasforma le luminarie in simboli di identità e dialogo sociale, creando un inteso spazio di riflessione e di partecipazione collettiva.
Un ritorno alle origini
L’istallazione si compone di due opere in dialogo tra loro: una rivisitazione dell'abito di Pulcinella di 12 metri di altezza e due cuori rossi trafitti da una freccia. I due cuori sono un omaggio dell’autore a se stesso e alle sue origini. Gaetano Pesce infatti era ligure ma di genitori campani, esattamente delle penisola sorrentina. Lo scultore e designer di fama mondiale si è dedicato per lungo tempo all’opera ed è di fatto uno dei suoi ultimi lavori (Pesce è morto il 3 aprile scorso a New York all’età di 85 anni).
Pulcinella d’avanguardia
Se da un lato l’opera rappresenta il cuore dell’autore e il suo personale omaggio alla città, dall’altro è frutto di uno studio che l’artista compie sulla maschera napoletana, da cui ne era quasi ossessionato. Pulcinella è una delle maschere più famose della Commedia dell’Arte e da sempre è stato oggetto di rivisitazione artistica. La mancanza della testa e il vestito così allungato rende Pulcinella quasi surreale inserendolo in una nuova iconografia. Da Gino Severino del primo Novecento si arriva a “Tu si ‘na cosa grande” che rappresenta in questo senso una vera opera d’avanguardia artistica.
Falli Pompeiani
Il fatto che tutti abbiano fatto riferimento alla forma fallica dell’opera potrebbe essere conseguenza di una sorta di memoria collettiva involontaria. Basti pensare a quanto il fallo sia ricorrente nell’antica Pompei dove era ritenuto simbolo di origine della vita, utilizzato per augurare fertilità e benessere. Un talismano enorme nel cuore della città.
I costi
Il comune di Napoli ha acquistato il cuore a 20mila euro. Sono serviti poi 170mila euro che hanno coperto la produzione dell’opera, l’allestimento, l’assicurazione e il servizio di guardiania. Investimento in parte già recuperato in termini reputazionali: i giornali e tv di tutto il mondo parlano da giorni di Napoli e della sua vocazione all’arte contemporanea. Un'attenzione purtroppo molto rara per l'arte: finalmente un riflettore su una narrazione alternativa della città.
Piazza Municipio
L’attenzione quasi ossessiva a caccia dell’ultimo selfie porta i visitatori in una piazza bellissima ma tante volte desolata. Un bel risultato quello di reinventare attraverso l'arte nuovi spazi cittadini ripensando a una nuova fruizione.
E poi
L’opera resterà in piazza fino al 19 giugno e si sta pensando alla sua ricollocazione futura. Per il cuore, si sta pensando all’ex ospedale militare di Napoli, un posto davvero molto bello nei Quartieri Spagnoli Per il Pulcinella, considerata l’altezza, sarà più difficile trovare un posto dove poter esporre ma sono al vaglio diverse ipotesi.
Sull’opera di Pesce un po’ di cose le abbiamo imparate, o forse no, ma poco importa perché, come dice Claudio Parmiggiani, artista tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale: “L’arte non ha bisogno di alcuna risposta. E’ una domanda che vuole restare tale”.
E una buona domanda resta sempre meglio di tante risposte.