Sabato, 19 Aprile 2025

Lavoro e cittadinanza: i referendum abrogativi dell’ 8 e 9 giugno in parole semplici

Gli italiani l’8 e il 9 giugno 2025 sono chiamati alle urne per esprimersi su cinque referendum abrogativi riguardanti il lavoro e la cittadinanza.

Si voterà domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. I referendum, previsti dall’articolo 75 della Costituzione, permettono ai cittadini di decidere se cancellare (quindi abrogare), in tutto o in parte, una norma esistente. 

In questo tipo di votazione, scegliere “Sì” significa voler abrogare la legge oggetto del quesito, mentre votare “No” vuol dire mantenerla così com’è. È necessario che si rechi alle urne almeno il 50% più uno degli elettori perché il risultato sia valido.

I cinque quesiti, indetti con decreto del Presidente della Repubblica del 25 marzo 2025 e pubblicati in Gazzetta Ufficiale, toccano temi rilevanti.

1. Licenziamenti illegittimi nei contratti a tutele crescenti

Il primo quesito riguarda cosa succede quando un lavoratore viene licenziato senza un motivo valido. Oggi, con le regole attuali, in molti casi non si può essere riassunti (cioè tornare al proprio posto di lavoro), ma si riceve solo un risarcimento in soldi. 

Votando  al referendum, si cancellerebbe questa regola e si potrebbe tornare al sistema di prima, dove chi veniva licenziato ingiustamente poteva essere riassunto dall’azienda.

2. Licenziamenti nelle piccole imprese e indennità

Oggi, nelle piccole imprese (meno di 15 dipendenti), l’indennità per un licenziamento ingiusto è fissata per legge con un minimo e un massimo di mensilità di stipendio, calcolato in base agli anni di servizio. Ad esempio: 2 mensilità per ogni anno di lavoro, con dei limiti precisi.

Se vince il , verrebbe tolto questo sistema fisso, e il giudice tornerebbe a decidere caso per caso quanto deve essere pagato il lavoratore, guardando non solo gli anni di servizio, ma anche altri elementi come: età, difficoltà a trovare un altro lavoro, situazione economica dell’azienda, ecc.

In breve:

  • Oggi: l’indennità è calcolata in modo più automatico e uguale per tutti.
  • Con il SÌ:  il giudice avrebbe più libertà e potrebbe dare di più o di meno, secondo la situazione.

3. Contratti a termine

Il terzo quesito riguarda i contratti a tempo determinato, cioè quelli che hanno una data di fine già scritta.

Se la maggioranza vota , la normativa attuale verrebbe modificata con i seguenti cambiamenti:

  • Eliminazione del limite di 12 mesi senza causale: Oggi un contratto a termine può durare fino a 12 mesi senza necessità di motivazione specifica. Con il SÌ, invece, sarebbe obbligatorio giustificare il contratto con una causale tecnica, organizzativa o produttiva.
  • Obbligo di causale anche per rinnovi brevi: Attualmente, è richiesta una causale solo per i rinnovi che superano i 12 mesi. Se vince il SÌ, la causale sarebbe necessaria anche per i rinnovi più brevi.

Se invece dovesse vincere il NO, le normative attuali resterebbero in vigore senza cambiamenti.

4. Responsabilità solidale in caso di infortuni nei subappalti

Il quarto quesito parla degli infortuni sul lavoro nei casi in cui un’azienda dà i lavori in subappalto ad altre imprese. Oggi, se un lavoratore si fa male in questi casi, il committente (cioè chi ha chiesto il lavoro) non è responsabile per legge in certe situazioni. Votando , questa regola verrebbe tolta e il committente tornerebbe a essere responsabile insieme alle altre imprese, cioè l’appaltatore e il subappaltatore.

In parole semplici: con il , più soggetti sarebbero obbligati a rispondere se succede un infortunio, e il lavoratore avrebbe più possibilità di essere risarcito.

5. Cittadinanza agli stranieri extracomunitari

Il quinto quesito riguarda la cittadinanza italiana per gli stranieri che vivono in Italia. Oggi uno straniero extracomunitario maggiorenne deve vivere legalmente in Italia per almeno 10 anni prima di poter chiedere la cittadinanza.Votando , questo tempo si ridurrebbe a 5 anni, quindi diventerebbe più facile e veloce fare richiesta per diventare cittadino italiano.

Si tratta di temi che toccano da vicino la vita quotidiana di molti cittadini, dai diritti dei lavoratori alla questione dell’inclusione sociale. Per questo è fondamentale essere informati e partecipare al voto, esercitando un diritto che permette a ciascuno di incidere direttamente su decisioni che riguardano il futuro del Paese.

Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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