Venerdì, 15 Novembre 2024

Congedi di paternità: un’opportunità per tutti

La legge di Bilancio 2022 ha messo a regime i congedi obbligatori per i padri: saranno dieci i giorni a disposizione dei papà lavoratori dipendenti che avranno un figlio o lo adotteranno dal 2022 (nella pubblica amministrazione restano però 3).

Si tratta di un diritto esclusivo e autonomo: i papà quindi possono restare a casa  per dieci giorni con i figli appena nati.

I giorni per “congedo di paternità” passano quindi da due nel 2017 a dieci nel 2022.

Quella che sembra una rivoluzione nel campo della parità genitoriale è in realtà un piccolo passo che ci colloca sempre molto indietro rispetto ai nostri cugini europei.

In Norvegia i papà possono beneficiare di quasi un anno di congedo con 46 settimane (12 settimane per la mamma, 12 per il papà e il resto da dividere fra i due).

In Svezia ogni genitore ha diritto a 12 mesi di congedo da condividere, ma sono obbligatori almeno due mesi a testa.

Ma il primato va alla Spagna dove i neo papà sono “uguali” alle neo mamme: entrambi i genitori avranno infatti diritto a 16 settimane ciascuno pagate al 100% dallo Stato.

Il congedo qui non è trasferibile, il che significa che se un genitore decide di non usufruirne, l’altro non potrà approfittare al suo posto.

La Spagna diventa così uno degli Stati con la legislazione più progressista d’Europa, dove la mamma e il papà sono equiparati da questo punto di vista.

Un traguardo dal quale noi italiani siamo ancora molto lontani.

Le resistenze culturali nel nostro paese sono ancora tante e sono ancora pochi i papà che usufruiscono persino del congedo parentale.

Infatti oltre al congedo di paternità - questi giorni “in esclusiva” del papà – è possibile usufruire dei giorni  del  congedo parentale, quello che va suddiviso però tra genitori: sono 11 mesi fruibili da entrambi i genitori nei primi 12 anni di vita del bambino.

Giorni e ore che possono essere usati o dalla mamma o dal papà

 “Solo il 4 % dei congedi parentali vengono richiesti dai papà. Questa è chiaramente una questione culturale”  ci spiega Gian Ettore Gassani, Presidente Nazionale AMI Associazioni Avvocati Matrimonialisti Italiani.

Questo del congedo paternità diventa un argomento molto serio per cercare di ridurre il gender gap nel mondo del lavoro.

Una battaglia culturale necessaria in questo momento storico dove la famiglia sta cambiando e il ruolo del papà diventa sempre più centrale.

Lo sa bene Barpapà, la community di papà più grande d’Italia da sempre attenta a queste tematiche.

Aumentiamo il congedo di paternità da 10 a 30 giorni: è questa la petizione rivolta  a Elena Bonetti, Ministro della Famiglia e delle Pari opportunità che parte dalle pagine del sito dei papà.

Siamo il fanalino di coda di una situazione che non riguarda solo una categoria: se il padre non può stare a casa, la madre non può tornare a lavorare aumentando ancora di più quel gender gap che stiamo provando a superare con grandi difficoltà.

Quella dell’aumento del congedo di paternità è una lotta per tutti che tutti insieme dobbiamo affrontare per far ripartire l’economia, la famiglia e l’amore” : questo si legge dal testo della petizione pubblicata su change.org (https://www.change.org/p/aumentiamo-il-congedo-di-paternit%C3%A0-da-10-giorni-a-3-mesi-facciamo-la-nostra-parte).

Quella del congedo di paternità e della equiparazione dei genitori nel mondo lavoro è una operazione culturale importante e necessaria per tutti.

Più Informazioni sul congedo di Paternità:

https://www.inps.it/prestazioni-servizi/congedo-papa-nascita-adozione-o-affidamento-bambino

Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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