Lunedì, 08 Luglio 2024

Verità e giustizia per Mario Paciolla: uno striscione alla Cgil

Chiedere a gran voce di non archiviare il caso Paciolla, ma andare avanti nella ricerca di verità e giustizia per Mario. La mobilitazione per continuare a indagare e a tenere accesi i riflettori sulla scomparsa di Mario Paciolla, il cooperante Onu morto in Colombia quattro anni fa in circostanze ancora da chiarire, prosegue, richiamando sempre più persone.

Perché la ricerca di verità su quanto realmente accaduto al giovane “costruttore di pace” e giornalista napoletano, non è “un affare di famiglia” ma una battaglia di civiltà che riguarda tutti. Lo hanno ribadito ieri con forza a Napoli i partecipanti all’iniziativa pubblica organizzata dalla Cgil Campania “Mario non si archivia”, durante la quale è stato appeso davanti alla sede del sindacato in via Toledo uno striscione con la scritta “Verità e giustizia per Mario Paciolla”, che da oggi tutti i passanti per la via cittadina dello shopping potranno vedere.

Al dibattitto, ospitato ieri presso la sala “Gianfranco Federico” della sede napoletana del sindacato, hanno preso parte, insieme ai genitori di Mario, Pino Paciolla e Anna Motta, il segretario generale della Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci, la portavoce di Amnesty International Napoli Tina Marinari, la portavoce di Articolo 21 Campania Désirée Klain, il segretario generale aggiunto della FNSI Claudio Silvestri, la segretaria confederale Cgil Lara Ghiglione. In collegamento durante il dibattito, ha dato il suo contributo anche il vignettista Mauro Biani.

La vicenda di Mario Paciolla

Il 15 luglio prossimo saranno trascorsi quattro anni dalla morte di Mario Paciolla, il cooperante napoletano delle Nazioni Unite trovato morto – impiccato con un lenzuolo – nella sua casa a San Vicente del Caguán, in Colombia, dove si trovava da circa due anni come osservatore per la verifica del corretto svolgimento degli accordi di pace tra il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).

Mario Paciolla sta per tornare in Italia, quando il suo corpo viene trovato senza vita in Colombia il 15 luglio 2020 mentre lavorava come osservatore Onu dell’accordo tra governo colombiano e Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). Aveva 33 anni e ancora tanti progetti, perché la vita gli esplodeva dentro, come ricordano oggi tanti amici. Quel tragico giorno sarebbe dovuto tornare a Napoli, dalla sua famiglia, attraverso un volo umanitario. Invece, quella mattina fu ritrovato impiccato con un lenzuolo nel suo appartamento di San Vicente del Caguán.

La sua morte fu subito classificata dalle autorità colombiane come suicidio. Se i risultati dell’autopsia in un primo tempo vengono secretati, un’inchiesta della giornalista colombiana Claudia Duque (pubblicata nel 2022 dal giornale «El Espectador») rende pubblici alcuni dettagli dell’esame autoptico, da cui emerge che Mario sarebbe morto per strangolamento e, solo successivamente, il suo corpo sarebbe stato sospeso e impiccato a un lenzuolo, nella posizione in cui è stato ritrovato.

La scena del crimine fu ripulita con la candeggina e alcuni oggetti, che avrebbero avuto un ruolo chiave nelle indagini, sono stati buttati in discarica. L’operazione fu condotta da funzionari dell’Onu e agenti di polizia, contro cui la famiglia di Mario ha poi sporto denuncia», spiegano le avvocate dei Paciolla, Emanuela Motta e Alessandra Ballerini.

A seguito di una mobilitazione generale, le autorità colombiane iniziano le indagini sui quattro poliziotti accusati di aver consentito ai funzionari delle Nazioni Unite di prelevare oggetti personali della vittima. Anche la Procura di Roma apre un fascicolo per chiarire la causa della morte del giovane napoletano, ma il 19 ottobre 2022 chiede l’archiviazione del caso, confermando, di fatto, l'ipotesi del suicidio, dopo soltanto due anni di complesse indagini internazionali (nel luglio dello stesso anno anche il governo colombiano lo aveva archiviato).

Lo scorso 14 giugno i pm della Procura di Roma hanno chiesto, per la seconda volta, l’archiviazione del caso come suicidio.

La prossima iniziativa a Napoli

La prossima iniziativa per chiedere con forza di continuare nella ricerca di verità e giustizia per Maio è in programma a Napoli proprio il giorno 15 luglio: appuntamento alle 18.30 in piazza Municipio.

Author: Maria Nocerino e Donatella Alonzi

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