Marta Anna Borucinska: “Ida molto distante da me. Le auguro un moto di ribellione”
È forte, determinata, istrionica, sempre sorridente e pronta a prendersi il bello della vita, praticamente agli antipodi del suo personaggio di Un Posto Al Sole. L’attrice romana Marta Anna Borucinska interpreta Ida, la donna venuta dalla Polonia per stare con il piccolo Tommy, il bambino conteso tra lei e la coppia Roberto Ferri/Marina Giordano. Una storia toccante e drammatica che sta portando in scena in questo periodo, nel social drama più popolare della Rai, il complesso tema della maternità legato alle possibilità anche economiche del prendersi cura dei figli.
“Ida è il personaggio più distante da me che io abbia mai interpretato – ammette Marta Anna, figlia di padre polacco e madre tedesca – Non solo per la sua personalità remissiva e sottomessa, ma anche per le scelte che ha compiuto. Prendo le distanze da lei ma, allo stesso tempo, non posso non empatizzare con il mio personaggio, in alcuni momenti, per la storia che si porta dietro”. C’è poi un piccolo ma non insignificante particolare che distanza Marta Anna da Ida: all’artista nata e cresciuta a Roma piace da morire ridere e far ridere, al punto che tra le sue mille ambizioni spicca quella di scrivere una commedia.
Quella di Ida è una storia complessa che sta tenendo col fiato sospeso il pubblico. Ora la vediamo davanti all’ennesima prova da affrontare per il suo Tommy. Come affronta il suo personaggio con le sue contraddizioni?
Non sono una di quelle persone che si identificano con il personaggio: sono ben distinta da Ida, anche perché non potremmo essere più diverse. A partire dal fatto che io non sono mamma, mentre questa al momento questa è la sua unica identità, lei è la madre di Tommaso e vive solo di lui e per lui. Io non avrei preso le sue stesse decisioni; non sono una donna sottomessa né remissiva, è una cosa che di lei non appezzo e le critico. Non sono credente, anche se rispetto la sua fede.
Insomma, non potreste essere più distanti.
Esatto, siamo agli antipodi. Io cerco di trattare Ida come una persona che incontro e che mi racconta la sua storia: sarei severa con lei per alcune cose ma ascoltando la sua storia, non potrei che empatizzare per il passato che ha vissuto, le difficoltà che la portano oggi ad essere una donna piena di insicurezze, con la paura di non essere amata e a non gioire e ridere. Penso che anche chi viva enormi problemi, abbia bisogno di distrarsi e fermarsi a sorridere. Questa è una altra grande differenza tra noi: a volte, leggo il copione e penso tra me e me “Ida, ora dovresti farti una risata”. Ma il personaggio è disegnato così, quello che sto cercando di fare io, per quanto possibile, è darle un attimo di sollievo e strapparle qualche sorriso, ad esempio, quando è con Diego, anche per renderla più umana e non sempre affossata nella vita. Poi provo molta tenerezza, ad esempio, nei momenti in cui si trova a dire che Tommy sia più felice con i Ferri piuttosto che con la vera madre.
Lei la giudica per la scelta di vendere il figlio?
Sicuramente di primo impatto, prendo le distanze da quella decisione ma Ida è una ragazza che si è trovata in difficoltà: la sua è stata una scelta d’amore, è stata costretta a farla per dare un futuro migliore al figlio, salvo poi pentirsene e venire in Italia a riprenderselo, in qualche modo. Ora l’unica cosa importante è lui, lei si mette sempre in secondo piano.
Che evoluzioni ci saranno?
Non posso dire molto perché io stessa non so, ma sicuramente la storia andrà avanti e ci saranno momenti delicati, cui seguiranno degli sviluppi che cambieranno un po’ le cose. Quello che io auguro al mio personaggio è un moto di ribellione alle dinamiche che vive e che in questo momento sta subendo.
Come è stata accolta nella grande famiglia di Un Posto Al Sole?
Benissimo. Sono tutti fantastici, non solo gli attori che vediamo ma anche chi non si vede, scherzo, chiacchiero e rido con tutti. Questo è il motivo per cui vengo a Napoli molto volentieri, è una città di cui mi sono innamorata, è stata prima lei ad accogliermi, riesce a restituirmi tante emozioni, è protagonista quanto gli attori.
Conosceva già qualcuno o ha stretto delle amicizie sul set?
Conoscevo solo Vladimir Randazzo, gli atri li ho conosciuti qui come esseri umani, prima che come attori, dato che io non guardavo Un Posto Al Sole prima di questa mia avventura. Sono molto in sintonia con il mio “antagonista” Roberto Ferri, una delle persone più simpatiche che io conosca, lui è diventato una sorta di compagno di banco con cui ridere. È stata una bella sorpresa.
Sogno nel cassetto?
Le mie ambizioni sono tante e tutte legate al mondo del cinema e della tv, sono sicura di voler lavorare in questo settore, questo è il mio mestiere e mi viene facile e naturale, ma è anche un terno a lotto questo lavoro e bisogna reinventarsi giorno per giorno. Sicuramente, uno dei miei sogni è quello di scrivere una sceneggiatura, magari una commedia, che sento molto nelle mie corde.
Progetti che la vedono impegnata, oltre al set napoletano?
Non mi piace parlare dei progetti futuri, per scaramanzia. Sicuramente faccio tante cose, coltivo la scrittura. Oltre a fare l’attrice, sono una autrice, per me sono due cose strettamente connesse, una non toglie all’altra.
C’è un tema sociale che vorrebbe approfondire in Un Posto Al Sole?
Sicuramente mi piacerebbe far emergere che le donne non sono solo una cosa: si può essere tante cose e diventare ciò che si vuole, rinascere dalle proprie ceneri, avere più strati. Ad esempio, anche una ragazza casa e chiesa come Ida può viversi il bello nei sentimenti, nell’amore come nella carriera. Questo è il mio augurio per lei: non arrendersi e riprendere in mano la sua vita.