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Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.
L’attore-cantante di origini pugliesi Samuele Cavallo da quasi 6 anni presta il volto a Samuel (Piccirillo), l’aiuto chef di Un Posto Al Sole con il sogno di sfondare nel mondo della musica. Anche se non lo vediamo spesso cantare all’interno del social drama targato Rai 3 (nonostante gli appelli più volte lanciati agli autori anche attraverso il nostro portale), Cavallo, cantautore e musicista, ha una carriera artistica ben avviata, perché, come sostiene lui, non potrebbe mai rinunciare a cantare.
Da poco è uscito il suo nuovo singolo dal titolo “Restare lontani”: «Un brano a cui tengo molto; l’ho anche presentato a Sanremo quest’anno, ma non era nei piani di Conti, tuttavia so quanto sia difficile portare una canzone con un significato all’Ariston se la precedenza ce l’hanno i numeri» spiega Samuele. Molto legato al suo personaggio di Un Posto Al Sole, Cavallo si augura che Samuel possa evolvere ancora di più e uscire fuori con la sua storia da raccontare e ci svela il suo sogno nel cassetto: «Essere diretto al cinema da Sorrentino».
Partiamo dalla situazione attuale, vediamo Samuel in bilico tra le due gemelle, Micaela e Manuela. Cosa succederà?
È chiaro che Samuel porta un po' di leggerezza nella soap, in un mood comedy. Ora, oltre alle peripezie con Nunzio, ha a che fare con Micaela, che è il suo cruccio, e deve fare i conti con i suoi momenti sì e no. Così lo vediamo protagonista di siparietti comici con i suoi compagni di avventura Nunzio (Vladimir Randazzo) e le gemelle (Gina Amarante): mi diverto molto con loro due, la sintonia che abbiamo raggiunto in questi anni ci permette di avere quella serenità che ci consente anche di essere creativi, giocare anche e, perché no, improvvisare. Non è sempre facile far ridere o comunque sorridere la gente, occorre il giusto mix di ingredienti. Viaggiare insieme a ottimi colleghi di scena è fondamentale. Anche un personaggio come Massimo Troisi, eccezionale di suo, ha potuto contare per raggiungere l’effetto comico su buoni compagni. Lo stesso Verdone, a cui mi sono ispirato varie volte; ammiro tanto anche Salemme e Paolantoni con cui ho avuto il piacere di recitare proprio qui a Napoli.
Come concili la tua carriera di attore con la musica?
Sono un cantautore e musicista: proprio come il mio personaggio, vedo la musica come una cosa con cui convivere, una valvola di sfogo. Nella vita vivo la musica, la recitazione e la scrittura come un tutt’uno, in un turbinio instabile che rappresenta il mio equilibrio. Vorrei che gli autori facessero esprimere di più Samuel a livello canoro, perché era uno degli scopi per cui era entrato “, visto che Un Posto Al Sole ha, anche in passato, offerto questi spazi toccando quel genere di filone: vedi il caso di Serena Rossi, che ha fatto la cosiddetta gavetta e al successo ci è arrivata piano.
Come definiresti il tuo personaggio?
Multitasking, pieno di sfumature, pronto a darsi molto di più, perché non può essere sempre la stessa cosa. Noi lo vediamo solo in quel modo, ma non è possibile, Samuel potrebbe esplorare e mostrarci tantissimi mondi, raccontare la sua storia, passare dal filone comico a quello drammatico: sarebbe una bella sfida per me, per quanto devo ammettere di essere molto apprezzato per le mie doti comiche. Per strada mi fermano e mi dicono che il mio personaggio è divertente, il che mi riempie di gioia ma sono certo che Samuel potrebbe fare di più, scoperchiare il vaso di Pandora!
Ci racconti qualcosa del tuo nuovo singolo?
Il 24 gennaio uscirà il suo nuovo singolo. Il brano di chiama “Restare lontani” e l’ho anche presentato al Festival di Sanremo ma non è stato scelto. Secondo me, guardando i nomi, molte scelte lì sono figlie dei numeri e si bada più alla vendita che al messaggio, ma questa è un’altra storia. Sono molto contento di aver affrontato, con questa canzone, un tema come quello della capacità di lasciare andare qualcuno che amiamo, perché spesso si dimentica che la parola amore può anche essere sinonimo di altruismo, sacrifico per il bene dell’altro.
Altri progetti a cui stai lavorando?
C’è tanta carne a fuoco, sto producendo il mio primo corto. Si chiama “O’ rocchetano” ed è la storia di un uomo che negli anni ‘60 torna a casa dopo il militare in un contesto completamente deserto, perché tutti hanno lasciato il proprio paese e lui si ritrova a fare il guardiano del faro. Poi il paesino si ripopola, i nipoti tornano a casa pensando che possa essere una boccata di ossigeno, un’alternativa alla vita di città. L’eremita così si apre al mondo. Il film è tratto dal libro “Appetricchio” dell’autrice finalista Premio Strega Fabienne Agliardi.
Sogno nel cassetto?
Sono un curioso ed irrequieto, mi piace assaporare nuove sensazioni, ma il mio sogno più grande sarebbe interpretare un personaggio scritto dalla penna di Sorrentino. Quando leggo le sue sceneggiature, sento che è capace di tracciare una verità talmente incarnata nei personaggi che è come se potesse capitare a uno di noi. Credo che Sorrentino, mio regista del cuore, sia uno dei pochi a scrivere con ironia ma anche con una grande cultura.
Tema sociale che ti piacerebbe affrontare?
Il tema della famiglia: è molto potente, ha un valore importante nella vita di un essere umano, mi piacerebbe trattarlo attraverso il mio personaggio e la sua storia, in tutte le sue sfumature.
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