Giovedì, 19 Dicembre 2024

Il Conservatorio di San Pietro a Majella: educare alla bellezza come antidoto alla violenza

Luogo storico di arte e cultura, il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli apre alla città: non solo una accademia, centro di ricerca, fucina di compositori e artisti, ma anche centro di diffusione dell’arte. «Solo educando alla bellezza i giovani, si evitano derive violente. Un ragazzo che conosce l’arte ed è consapevole del bello che lo circonda, non metterà mano alla pistola o al coltello - spiega il presidente del Conservatorio di Napoli Luigi Carbone - Sono anche un magistrato, per me l’arte si coniuga con la funzione dello Sato e della comunità pubblica».

E così questo edificio settecentesco, che oggi accoglie oltre un migliaio di studenti da ogni parte della Campania, si apre alla città. E alla dimensione contemporanea della musica festeggiando, proprio oggi, 30 aprile, la Giornata internazionale del Jazz con quattro eventi a partire dalle 12, ad ingresso rigorosamente gratuito, come le iniziative del venerdì. Carbone ci spiega perché queste due anime – fare comunità e aderire alla contemporaneità – sono così importanti e rappresentano due linee convergenti del Conservatorio di San Pietro a Majella, oggi diretto dal maestro Gaetano Panariello.

Il Conservatorio di Napoli è una scuola e un luogo di storia e cultura. In che modo si apre alla città?

Il Conservatorio oggi accoglie più di un migliaio di studenti, il loro numero è cresciuto sempre di più negli ultimi anni. Questo edificio storico, oltre ad essere una accademia e un centro di ricerca e composizione, deve rappresentare un luogo di arte, spettacolo, esecuzione e, non di meno, educazione al bello e diffusione di bellezza. Deve cioè essere capace di irradiare cultura e arte.

Già da qualche tempo lo facciamo mettendo a disposizione della città ogni venerdì dalle 18 la nostra Sala Scarlatti da 300 posti, in cui il pubblico può godersi lo spettacolo senza costi. È una cosa che ci inorgoglisce: è sempre sold out. Credo che questo sia il senso reale dell’istituzione pubblica.

Una mission sociale che il Conservatorio ha già sperimentato in altre occasioni, come quando fu dedicata una parte della scuola al giovane musicista Giovanbattista Cutolo.

Credo che quello sia stato un segno importante e doveroso verso Giogiò. Onorare il ricordo al di là della singola iniziativa, con un omaggio stabile come dedicargli due aule storiche dell’accademia, risponde esattamente alla mission sociale del Conservatorio come presidio della comunità, bene che appartiene a tutti, punto di riferimento per i giovani.

Di recente, abbiamo avuto un grosso finanziamento per un restauro da realizzare. Ci ho tenuto a chiedere una cosa: l’illuminazione esterna, perché si capisca anche di notte, che, nel cuore del centro storico della città, luogo anche di movida giovanile, c’è una istituzione che educa all’arte e la diffonde bellezza. Se sei educato alla bellezza e hai alternative, non metti mano alla pistola. Se facciamo prevalere il bello, quella parte animalesca e feroce dell'essere umano viene messa da parte.

Oggi il Conservatorio promuove degli eventi nel segno del Jazz, una anima che sembrerebbe lontana da quella "classica".

Napoli è una capitale della musica e merita di festeggiare la Giornata internazionale del Jazz. Ci sembra giusto che quel luogo del Settecento in cui è stata codificata la musica valorizzi la contemporaneità: il passato deve andare insieme alla ricerca della contemporaneità, la tradizione deve convivere con l’innovazione. Abbiamo introdotto nel nostro fittissimo calendario di eventi percorsi musicali contemporanei e nella scuola di composizione hanno trovato spazio il pop, il rock, la musica elettronica. I nostri docenti di composizione non insegnano solo a fare la sonata o la sinfonia, ma anche opere contemporanee.

Questa dimensione attuale della musica si completa con il jazz. Mai come quest’anno il dipartimento Jazz è pieno di grandi glorie e per la manifestazione di oggi, ci onorano della loro presenza personaggi come Maria Pia de Vito.

 

Programma 30 aprile 2024 al Conservatorio di San Pietro a Majella (Via San Pietro a Majella 35):

Chiostro ore 12,00
Vocalis Ensemble- Direttore Carlo Lomanto
Sala Scarlatti ore 16,00
Jazz Club Lennie Tristano
40 anni di jazz in Campania
a cura di Francesco Varriale
Sala Scarlatti ore 16,30
Concerto degli allievi del San Pietro a Majella
Sala Scarlatti ore 18,00
Concerto dei Docenti del Dipartimento di Jazz
Maria Pia de Vito, Carlo Lomanto Voci
Matteo Franza, Marco Sannini trombe
Giulio Martino Sax Nicola Ferro Trombone
Pietro Condorelli, Stefano Scatozza Chitarra
Michele di Martino, Dino Massa pianoforte
Corrado Cirillo Contrabbasso
Salvatore Tranchini Batteria

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Maggiori informazioni qui

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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