Vertenza Gesco: gli operatori sociali manifestano all’aeroporto di Capodichino

“Castel dell’Ovo, Maschio Angioino, il Golfo, il Vesuvio… Le bellezze di Napoli. Il welfare: la vergogna di Napoli”. Con migliaia di volantini bilingue (in italiano e inglese) si è spostata all’aeroporto di Capodichino la vertenza degli operatori sociali che da due settimane scendono in piazza tutti i giorni a Napoli contro i licenziamenti forzati voluti dalla Asl Napoli 1 Centro.

Non si sono fatti scoraggiare nemmeno dalla pioggia e da una città bloccata dal G7, gli OSS del gruppo Gesco che continuano a chiedere con insistenza ai vertici della Asl Napoli 1 Centro di ritornare sulla decisione di rescindere il contratto con 14 mesi di anticipo, per l’affidamento dei servizi di assistenza in Sir, ospedali, centri diurni.

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«L’Azienda Sanitaria Locale rinuncia a 300 operatori sociali che da 30 anni assistono le persone malate, i sofferenti psichici, gli anziani, le persone con disabilità, i tossicodipendenti, i malati di Alzheimer» scrivono nel volantino. E ancora: «300 operatori significa 300 famiglie, migliaia di assistiti. che dal 31 ottobre saranno più soli. Saranno senza i loro punti di riferimento quotidiani».

Gli operatori sociali hanno ribadito che chiedono risposte e il rispetto del contratto fino alla scadenza del dicembre 2025. Ad oggi, solo silenzio dalla Asl napoletana, nonostante un vertice in Prefettura e uno stato di agitazione che dura da agosto, anche se nelle ultime settimane si è intensificato, con occupazioni pacifiche di poche ore di alcuni luoghi nevralgici della città, dal Maschio Angioino alle Poste centrali, fino al Mann, il Museo Archeologico nazionale e, oggi, l’aeroporto.