Due giorni all’eremo dei Camaldoli
L’associazione Babulia organizza per sabato 28 e domenica 29 settembre 2024 l’iniziativa “Il respiro dell'eremo sui Camaldoli " dalle 10 alle ore 18.
In scenografie dell’800 saranno esposte fotografie d’epoca di cittadini e luoghi della collina e info sulle sue origini e sui borghi di interesse culturale. Ci saranno, inoltre, dimostrazioni su come si facevano l’olio e il pane, prodotti tipici del territorio, e alunni delle scuole camaldolesi animeranno le giornate con giochi d’epoca come i quattro cantoni o la campana. Si troveranno postazioni per imparare a costruire un albero genealogico e scoprire quali fossero le famiglie abitavano la collina. Nel pomeriggio sono previste attività nella natura e nel bosco di querce della zona.
Per informazioni: Antonio Manco 081 587 33 93 – 380 214 75 18
I Camaldoli
La collina con i suoi 459 m di altitudine si erge a prospetto del golfo di Napoli; da essa è possibile godere di uno splendido panorama a 180° su tutta l’insenatura e le sue isole.
Il punto più alto di Napoli apre scorci sull'incantevole golfo dominato dal Vesuvio. All'ombra di questo vulcano vive e si evolve da più di duemila anni un popolo che, al pari dell'impetuoso movimento della lava, è ricco di energia ed ha nel suo DNA la creatività, l'immaginazione ed un senso dell'arte che potremmo definire innato.
Lo spettatore. Che raggiunge questo luogo, può scorgere da est ad ovest prima l'isola di Capri e Punta Campanella, quindi la costiera sorrentina, il Vesuvio e la città di Napoli con la sua collina di Posillipo, per poi passare alla zona flegrea ed ampliare lo sguardo lontano, fino a Gaeta ed ai monti Aurunci.
Il panorama del Belvedere dell'Eremo dei Camaldoli apre la mente e l'immaginazione sul perché la storia di Napoli sia così antica. Luogo sempre vissuto, prima dagli Osci, popolo preromano, poi dai Greci e ancora dai Romani che scelsero Baia e Neapolis come punto nevralgico di scambio commerciale e culturale per l'Impero. La presenza secolare di borghi, casali e chiese fa dei Camaldoli una zona culturale attrattiva, di certo rurale, ma non avulsa dalla storia partenopea. Oltre a ciò, il verde del Castagneto ceduo, ormai parco pubblico che dà ossigeno a tutta Napoli.
La flora e la fauna di una collina storicamente boschiva ed agricola, sebbene investita negli anni 80, dal boom edilizio, sono ancora capaci di rigenerare chi cerca rifugio dal caos cittadino.