Lunedì, 30 Giugno 2025

Premio Strega 2025: il romanzo di Michele Ruol che racconta la perdita con chirurgica delicatezza

Tra i finalisti della sestina del Premio Strega 2025Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa Edizioni, 208 pp) segna l’esordio narrativo dello scrittore e drammaturgo Michele Ruol, già vincitore del Premio Giuseppe Berto 2024 e del Premio Fondazione Megamark 2024. Un romanzo che non si limita a essere letto, ma che lentamente si insinua dentro chi legge, lasciando una traccia profonda, quasi una cicatrice.

Con una scrittura essenziale, Ruol affronta il dolore nella sua forma più radicale: quello della perdita dei figli. Il racconto non cerca il pathos facile, non indulge in sentimentalismi. Al contrario, si muove in punta di penna, con una delicatezza quasi obliqua, scavando nell’intimità di una famiglia attraverso i dettagli minimi, i gesti interrotti, gli oggetti che rimangono dopo che tutto il resto è bruciato. La penna di Ruol è chirurgica, un bisturi: ogni parola è scelta con cura, ogni frase è un gesto di precisione. Non c’è spazio per il superfluo, per l’enfasi, per l’emozione esibita. Tutto è essenziale. Tutto è necessario.

La trama si snoda attorno alla storia di Madre e Padre, scandita da eventi che segnano un “prima” e un “dopo”: la nascita di Maggiore e Minore, un incidente che cambia ogni cosa, e una serie di momenti minimi – uno sguardo trattenuto, l’apertura casuale di una chat – che finiscono per alterare radicalmente l’equilibrio emotivo e relazionale della coppia. Ruol costruisce i suoi personaggi attraverso le tracce lasciate nello spazio che abitavano, costringendo il lettore a ridefinire continuamente il giudizio su ciascuno di loro. In questo processo di ridefinizione c'è anche, inevitabilmente, una messa in discussione di noi stessi.

L’effetto è quello di una narrazione sospesa, che non cerca di chiudere il cerchio ma di spalancarlo. La forza di questo libro sta nel suo rifiuto di consolare. Non ci sono risposte, né sollievo. Il romanzo ci lascia sospesi, inchiodati a una tristezza che non esplode mai ma che si deposita, lenta e persistente, come cenere. Si chiude il libro e si sta male. Poi si pensa. E ci si ferma. È in questo spazio che si apre una riflessione profonda, quasi esistenziale: su chi siamo, su cosa ci lega agli altri, su come affrontiamo la perdita.

Il romanzo non offre soluzioni, non cerca consolazione. 

La trama stessa si muove in questa direzione: Madre e Padre, due figure scarnificate dal dolore, attraversano una serie di eventi — dalla nascita dei figli, Maggiore e Minore, fino a un incidente che segna il punto di frattura — e si confrontano con piccole e grandi rivelazioni: mani che si sfiorano, una chat aperta per caso, oggetti che parlano per chi non può più farlo. Ogni dettaglio contribuisce a costruire un ritratto frammentato eppure lucidissimo della fragilità umana. Ruol non descrive, evoca. Non spiega, ma lascia che siano le assenze a raccontare.

Un romanzo difficile, intimo con una scrittura che diventa così un atto di scavo. Un libro che non chiude le ferite, ma ci obbliga a guardarle. Che non consola, ma accompagna. E che, come ogni grande libro, ci cambia.

L’autore 

Michele Ruol è medico anestesista e autore teatrale e narrativo. Collabora con la compagnia Amor Vacui, con cui ha curato la drammaturgia di diversi spettacoli segnalati nei principali premi nazionali di teatro contemporaneo (Intimità, Premio Scenario 2017; Lea R., vincitore del Premio Hystrio Scritture di Scena 2018).

I suoi testi sono stati prodotti, tra gli altri, dal Piccolo Teatro di Milano (Betulla, 2021) e dal Teatro Stabile del Veneto (Il solito ignoto, 2015). Ha pubblicato racconti su riviste come Inutile ed Effe – Periodico di Altre Narratività, e in antologie per Marsilio, Galaad, Sartorio.

Il suo esordio nella narrativa è Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa, 2024), vincitore del Premio Berto e del Premio Megamark, oltre che selezionato dalla Giuria dei Letterati del Premio Campiello e scelto come Libro del mese da Fahrenheit Rai Radio 3.

Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

Pin It
Image


CHI SIAMO

Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.

DOVE SIAMO

Sede centrale:
Presso Gesco - Gruppo di Imprese Sociali
Via Vicinale S. Maria del Pianto, 36 complesso polifunzionale Inail
Torre 1, 9° piano - 80143 Napoli
ISCRIZIONE NEWSLETTER