Trent’anni dopo le stragi che hanno cambiato l’Italia il libro di Ceruso riapre interrogativi
Le due stragi che hanno cambiato la storia d'Italia. Falcone e Borsellino, da Capaci a via D'Amelio (Newton & Compton Editori) di Vincenzo Ceruso è il libro che riapre una ferita mai rimarginata.
Il testo sarà presentato mercoledì 5 ottobre ore 18 presso la chiesa di San Pietro martire di Napoli (piazza Ruggiero Bonghi).
Con l'autore intervengono: Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino; Rosa Volpe, Procuratore reggente della Procura della Repubblica di Napoli; Leandro Del Gaudio, giornalista del quotidiano Il Mattino; Modera Mariagabriella Pugliese, Comunità di Sant'Egidio.
A trent'anni dalle stragi del 1992 in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, insieme agli agenti di scorta, il libro di Ceruso ricostruisce il percorso umano e professionale dei due magistrati, la dinamica degli attentati e le complicità che permisero a Cosa nostra di isolare i suoi nemici prima di eliminarli.
L'autore attinge in particolare alle ultime sentenze sugli eccidi di Capaci e via D'Amelio, insieme a documenti recentemente desecretati e al lavoro delle commissioni antimafia. Le due stragi vengono ideate e attuate all'inizio di una stagione cruciale per il nostro paese, quella di tangentopoli, alle cui indagini Falcone diede un contributo importante.
Le stragi di Capaci e via D'Amelio impedirono che venisse alla luce pienamente il patto tra mafia, politica e grandi imprese nazionali, che determinava la gestione degli appalti pubblici. Infine, il libro si interroga sulle complicità all'interno dell'apparato statale, che permisero di sottrarre l'agenda rossa di Paolo Borsellino dal luogo della strage.