DesertoMare. Recupero e natura nei monili di Elda
Nascono dall’osservazione del mondo della natura e dal concetto che niente è da buttar via le collezioni di “DesertoMare”, piccoli gioielli creati da Elda Fierro, artigiana napoletana.
Al suo lavoro “ufficiale” di sociologa Elda ha sempre unito la passione per l’arte. Dalla pittura alla lavorazione del cuoio e della ceramica, che utilizza anche nei laboratori che conduce per i ragazzi che frequentano i centri di salute mentale con cui lavora.
Una vita dedicata al prossimo e all’amore per l’arte. Come ha coniugato queste due dimensioni?
Dico scherzando che la mia è una “doppia vita”. Mi sono formata come sociologa e lavoro nel settore della salute mentale. Parallelamente ho sempre coltivato la passione per l’arte: dalla pittura, il mio primo amore (Elda ha frequentato la bottega di Salvatore Vitagliano, pittore napoletano, ndr), alla lavorazione del cuoio, fino ad approdare alla ceramica e, infine, alla gioielleria artistica. Quando sono nel mio studio mi sento completamente libera di creare, indipendentemente dal medium che utilizzo.
Come sei approdata alla gioielleria artistica?
Ho una concezione dell’arte a tutto tondo. Passo da una tecnica artistica all’altra con curiosità quindi è stato un processo molto naturale. Nello specifico, l’idea di creare monili nasce dall’interesse per le pietre semipreziose e per i cristalli. Fra le mie mani tutto può diventare un gioiello: pezzetti di metallo, ciò che rimane di una collana rotta, il residuo di una matassa di filato.
Il riutilizzo è un concetto molto importante, soprattutto oggi che sentiamo molto parlare di emergenza ecologica e impatto ambientale. Quanto è importante per lei il recupero?
È basilare. Mi piace pensare di poter creare qualcosa di “prezioso” a partire da elementi che qualcun’altro invece vuole buttar via. Per me diventa materia prima anche i residui dei laboratori che conduco. Cocci di ceramica, piccoli pezzi di lavoretti non finiti perché considerati “difettati” rendono i miei monili pezzi unici.
Da dove nasce il nome “Deserto Mare”?
Dal mio interesse per gli elementi della natura. Nei miei lavori artigianali ci sono pietre, terra e argilla (elementi del deserto) così come conchiglie (elementi derivanti dal mare). La mia linea “Tartaruga”, ad esempio, è interamente ispirata dal bellissimo carapace di questo antico animale.
Progetti futuri?
In questo periodo sto approfondendo la tecnica Raku, una smaltatura a caldo con una particolare tipologia di cottura. I risultati sono sorprendenti: colori brillanti, vividi e metallici, dalle sfumature inaspettate. E poi mi preparo ad accogliere amici e curiosi nel mio laboratorio per una serie di Open Studio che si terranno alcuni sabato dei mesi di novembre e dicembre e su appuntamento.
Info e contatti:
DesertoMare
Pagina Fb: https://www.facebook.com/DesertoMare
Open Studio – via Iorace 84, Marano di Napoli
Open Studio: 20 novembre/ 27 novembre / 4 dicembre/ 11 dicembre e su appuntamento al numero 3387789253