Caso Gesco, Ciarambino, Di Fenza e Venanzoni: rivendicazioni sacrosante, la Regione faccia la sua parte
«Apprendiamo con grande preoccupazione l'allarme lanciato da Gesco: trecento operatori sociosanitari fino ad oggi impegnati nell’Asl Napoli 1 rischiano di perdere il lavoro».
«Trecento famiglie che rischiano di finire sul lastrico, aggravando l’emergenza occupazionale che affligge la città e l’intera regione. I numerosi servizi oggi appaltati a Gesco che l’azienda sanitaria intende dismettere, sono da decenni tenuti in vita da personale sociosanitario composto da professionisti qualificati che si occupano di settori delicati e strategici della sanità pubblica, perché riguardano pazienti con disabilità e fragilità» dichiarano Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del Gruppo Misto, e i consiglieri regionali Pasquale Di Fenza, capogruppo di Azione, e Diego Venanzoni del gruppo De Luca Presidente.
«Il rischio dunque è di perdere competenze e professionalità formatesi in tanti anni sul campo, penalizzando la qualità dell'assistenza ai cittadini. Appare incomprensibile la necessità di interrompere un contratto di lavoro 14 mesi prima della sua naturale scadenza, ed è inconcepibile che Asl e aziende sanitarie disattendano quanto stabilito dal Consiglio regionale con una nostra mozione, che ha previsto la sospensione di ogni procedura in corso e l'indizione di concorsi da parte delle strutture sanitarie con una quota del 50% riservata al personale delle cooperative. Chiediamo di valutare che si blocchi il recesso anticipato del contratto e si proceda prima ad espletare il concorso unico regionale, così da assorbire la maggior quota possibile di personale, dando alla cooperativa il tempo di riorganizzarsi, senza mettere a repentaglio la stabilità di centinaia di famiglie, alle quali esprimiamo tutto il nostro sostegno personale e politico» concludono i tre consiglieri regionali.