Criticità nell’Ufficio Esecuzione Penale di Napoli: la denuncia della FP CGIL
“Gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna rappresentano un’articolazione del Ministero della Giustizia e sono deputati alla presa in carico delle persone sottoposte a misure esterne all’Istituto penale e Messa alla Prova”.
A spiegarlo in una nota sono la coordinatrice FF CC FP CGIL Napoli Teresa Saetta e la segretaria FP CGIL Campania-Napoli Rosa Anna Ferreri, che denunciano una serie di criticità organizzative che riguardano questi organismi.
“Centrale all’interno degli UEPE è la figura dell’assistente sociale, che insieme al personale della Polizia Penitenziaria, esperti psicologi, criminologi ed educatori, collabora alla mission istituzionale, che consiste nella piena azione rieducativa del soggetto sottoposto a sanzione penale.
La sanzione penale è da intendersi come community sanction, ossia una misura da vivere nella comunità e con la comunità, al fine di raggiungere l’obiettivo rieducativo sancito dalla Costituzione italiana all’art. 27.co.3.
In tale contesto quanto mai delicato e di enorme responsabilità, le lavoratrici e i lavoratori lavorano, ormai, in continuo affanno per l’aumento delle competenze lavorative dovute alle varie riforme della Giustizia e ad un maggior carico di lavoro amministrativo ridistribuito su di essi in mancanza di operatori amministrativi che continuano a non essere assunti (mancanza turn-over).
La gravità della situazione che stanno vivendo i lavoratori dell’UIEPE di Napoli e la presa d’ atto della persistente azione organizzativa unilaterale da parte dell’Amministrazione e il mancato confronto costruttivo con le Parti Sociali per il miglioramento dei servizi resi al cittadino e per il benessere del personale tutto, ha costretto la scrivente O.S. in data 8 giugno 2023 a proclamare lo stato di agitazione e chiedere un intervento conciliativo al Prefetto.
Anche questo tentativo, nonostante l’impegno profuso dal Vice Prefetto, non ha sortito alcun effetto non addivenendo ad alcun accordo o soluzione che potesse mitigare in qualche modo le difficoltà e lo stress da lavoro correlato con cui sono costretti a convivere tutti i lavoratori dell’Ufficio in argomento.
Le criticità organizzative denunciate dalla Scrivente hanno ricadute significative sul benessere dei lavoratori, che declinano ogni responsabilità derivante da eventuali ritardi ed omissioni nella lavorazione dei procedimenti e pratiche assegnate, con il rischio di incorrere in valutazioni negative, diffide e denunce per il mancato rispetto nell’adempimento dei compiti istituzionali dei tempi richiesti dai diversi committenti (IIPP, Tribunali Ordinari e Tribunali di Sorveglianza).
A ciò si aggiunge la forte preoccupazione per l’incremento dei carichi di lavoro che l’attuazione della riforma Cartabia ha determinato e l’ulteriore aggravio che si verificherà con l’istituzione dei presidi di servizi sociali presso i Tribunali e gli Istituti Penitenziari, attività che ricadrà sempre sullo stesso personale.
Appare pertanto ineludibile un intervento delle Direzioni Centrali, a cui il presente comunicato stampa è inviato, al fine di riportare un modello organizzativo rispettoso dell’utenza e della dignità professionale di tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore”.