Fare impresa: ecco la startup napoletana che aiuta ad adottare randagi
Venti milioni tra cani e gatti nelle case degli italiani, un numero che cresce ogni anno mediamente di 1 milione e mezzo di esemplari. Così come ogni anno, purtroppo, 150mila di questi animali vengono abbandonati, andando ad affollare strutture come canili e gattili: un costo per le amministrazioni locali che arriva fino agli oltre 50mila euro al giorno spesi dalla Puglia (fonte: LAV 2023).
“Quello che emerge da questi numeri è il ritratto di un paese che ama gli animali, ma fa fatica a occuparsene e ricorre all’abbandono come soluzione” così Annamaria Barbato, giovane imprenditrice napoletana CEO di Empethy, durante Fare impresa in Italia, il convegno annuale su imprenditoria e sostenibilità organizzato dall’Università LUMSA di Roma.
Troppi abbandoni, poche adozioni- Gli ultimi dati disponibili, quelli del 2022, raccontano di un calo del 25% delle presenze nei canili rifugio così come in quelli sanitari, mentre risultano più lacunose le informazioni relative ai gatti.
A fronte di questo, però, il numero delle adozioni di cani e gatti resta sempre basso, con un incremento di appena il 2,5%: gli italiani prendono in casa circa 1 milione e mezzo di nuovi cani e gatti ogni anno, ma preferiscono comprarli invece di adottarne.
La situazione in Campania non è delle migliori, regione in cui nasce e ha sede la startup, che è quella in cui si registra il maggior numeri di ingressi in canili sanitari (8.672) ed è al secondo posto dietro la Puglia per quelli nei canili rifugio (8.285). In un quadro complessivo che vede alcune regioni del Sud Italia come quelle in cui maggiormente si disattendono l’identificazione con microchip e l’iscrizione in anagrafe degli animali d’affezione, questo significa anche un costo notevole a carico delle regioni. Va alla Puglia anche questo triste primato, con un totale annuo che sfiora i 21 milioni di euro, ma la spesa è molto elevata anche in Campania dove, così come nel Lazio e in Sicilia, si spendono circa 10 milioni l’anno per il sostegno di queste strutture.
I numeri di Empethy- Tra le ragioni che scoraggiano le adozioni di animali abbandonati, quella che ha maggiore impatto è la oggettiva difficoltà delle procedure. Per questo, Annamaria Barbaro- insieme con la co-founder Lorenza Silvestri- ha deciso di sfruttare il digitale per portare innovazione e un significativo miglioramento nel settore creando Empethy, il portale che vuole supportare le adozioni rendendole più semplici, consapevoli e accessibili a tutti. Dalla ricerca dell’animale più adatto alle proprie esigenze ai contatti con la struttura in cui è ospitato, fino alla gestione delle pratiche, Empethy accompagna i neoproprietari in tutte le fasi. Tradotto in numeri, l’impatto di questo impegno significa 11.687 animali promossi per l’adozione, di cui quasi 3000 adottati finora, per una community di oltre 20000 persone. A essere coinvolte oltre 800 strutture in tutta Italia, l’8% di quelle esistenti: record di presenze proprio per la Campania, che supera le 100 strutture coinvolte, così come Lazio e Lombardia.
“Empethy nasce dall’osservazione del fatto che la maggior parte degli abbandoni sono causati da una scarsa consapevolezza nella gestione e cura di un animale domestico” continua Barbaro- “La piattaforma mette in contatto le persone che cercano un animale da adottare e quelle realtà come associazioni, canili e gattili che operano in tutta Italia. In questo modo non solo velocizziamo i tempi di adozione, che passano dalla media di 3 mesi a una settimana quando si passa attraverso il portale, ma facciamo anche un lavoro di sensibilizzazione sul tema che in poco più di un anno di vita della startup ha portato a un aumento del 50% delle adozioni da questi rifugi”.
Fare impresa in Italia- Innovazione, sostenibilità e scenari economici sono stati al centro del convegno organizzato dall’Università LUMSA. Coinvolti startupper, imprenditori e manager da Poste, PayPal, ConTe.it - Admiral Group, Easy Pol, Elphood, Starting Growth. Fare impresa in Italia costituisce un importante tassello nella costruzione di un percorso che l’Università LUMSA porta avanti da anni per creare una rete di professionisti e imprese- da quelle storiche del made in Italy alle startup- in costante dialogo con gli studenti nel loro ruolo di figure professionali di domani.
Da quest’anno, Fare impresa assegna il premio IèS – Impresa è Sostenibilità, istituito in memoria di Lucia Barnaba, imprenditrice e food blogger laureata Lumsa prematuramente scomparsa, che premia giovani imprenditori che integrano principi di sostenibilità ambientale e sociale nei loro modelli di business, contribuendo a trasformare il tessuto economico verso pratiche più responsabili e rispettose del pianeta.
In questa prima edizione, il premio è stato assegnato a Marianna Palella, CEO e Brand Manager di Citrus, che ha rilanciato i prodotti del territorio e creato un’azienda in grado di valorizzare frutta e verdura fresca, italiana e di stagione, con un occhio alla sostenibilità, alla responsabilità sociale e alla tutela del lavoro di tutta la filiera.