Venerdì, 22 Novembre 2024

L’università Federico II protagonista del progetto europeo sulle nuove frontiere della formazione digitale

Il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è parte integrante del gruppo di lavoro internazionale nel progetto Erasmus+ KA2 “vWBL – Virtual Work-Based Learning to simulate real experience in VET digital training” nato per offrire un contributo innovativo alle problematiche dell’insegnamento IFP (Istruzione e Formazione professionale), emerse durante il distanziamento sociale imposto dalla pandemia.

Il progetto, promosso da sette partner provenienti dai paesi europei di Portogallo, Estonia, Italia, Bulgaria, Cipro e Polonia, è incentrato sulla ricerca e sull’offerta di soluzioni su misura rivolte a formatori ed insegnanti per rispondere alle nuove sfide tecnologiche ed arginare il divario digitale, nello scenario internazionale che si è andato configurando nella pandemia. Responsabile scientifico per il Dipartimento è Daniela La Foresta, docente di Geopolitica economica e delegato Erasmus del Dipartimento.

 Ce ne parlano Chiara Ferro, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Ateneo federiciano; e Tânia Cerqueira Alves, della Epralima – Escola profissional do Alto Lima (capofila portoghese del progetto), coordinatrice del progetto. 

Dottoressa Ferro, quali sono gli obiettivi del progetto vWBL?

Il progetto vWBL è focalizzato sull’offerta di soluzioni utili alle reali esigenze dei sistemi di formazioni professionale nelle società colpite dal coronavirus. Il progetto guarda con attenzione alla formazione professionale, tanto che i suoi target group di riferimento sono formatori e insegnati nel contesto professionale che possano trarre beneficio da una serie di conoscenze divulgate al formatore e all’insegnante stesso per ridurre i gap prodotti dal massiccio avvento del digitale. 

Perché la partecipazione al progetto vWBL è importante per i formatori?

La partecipazione mira a fornire agli insegnati e ai formatori professionali una serie di istruzioni su come avvalersi del digitale e del mondo virtuale per arricchire la loro offerta formativa con competenze digitali avanzate da trasmettere ai discenti e dunque punta a fornire loro un apprendimento basato sul lavoro all’interno del contesto virtuale. Abbiamo, inoltre, prestato molta attenzione al problema del divario digitale perché, come sappiamo, all’interno del contesto europeo non c’è una omogeneità nel settore virtuale. 

Quali sono gli argomenti trattati nel corso online? 

Prima di tutto, è importante specificare che il corso è gratuito ed è accessibile in tutte le lingue del progetto. Tra gli argomenti ci sono l’impatto della tecnologia sulla vita e le necessità della cooperazione reciproca tra insegnati; la valutazione congiunta e completa, ovvero come viene operato il sistema di valutazione online e di raccolta dei feedback dei discenti.  

Quali sono i vantaggi offerti dalla formazione online?

La formazione online si è diffusa già da diversi anni e in casi di corsi come il nostro ha il vantaggio di poter essere erogata sempre, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, quindi con ampi margini di gestione per i frequentanti. Per quanto riguarda la formazione online in generale, il vantaggio consiste nella possibilità di seguire in tempo reale corsi in tutto il mondo e usufruire di una formazione che altrimenti sarebbe più complicato ricevere.

Dottoressa Alves, secondo lei, quali sono i progressi in Europa rispetto alla formazione professionale?

L’IFP (Istruzione e Formazione professionale) è un concetto ampio; attualmente, copre ogni contenuto del curriculum nelle scuole che preparano le persone al mercato del lavoro. La realtà è che i sistemi nazionali IFP sono in costante mutamento a causa di riforme politiche e talvolta a causa di "shock" esterni, come la crisi economica del 2008 e attualmente la pandemia dovuta al Covid-19.

Quali risultati sono stati raggiunti con il progetto?

Il progetto è ancora in corso ed è stato concepito per incoraggiare gli insegnanti e i formatori IFP ad utilizzare le metodologie del Work-Based Learning virtuale e rafforzare l’integrazione digitale della formazione virtuale. Gli insegnanti e i formatori hanno accesso alle metodologie di apprendimento attraverso la piattaforma del progetto che fornisce l’accesso al corso e al manuale di apprendimento WBL.

Il digitale si conferma come uno strumento inclusivo ed innovativo: tra i vantaggi della formazione digitale, quello di includere anche persone che in precedenza erano escluse per diverse cause, come quelle fisiche, economiche o geografiche, offrendo così l’opportunità di condividere e vivere le aule sia fisicamente che virtualmente.

Il corso online vWBL è accessibile a tutti i formatori IFP attraverso la pagina web dedicata (https://www.vwbl.eu/en/news/course-virtual-wbl-vet-teachers). La piattaforma del corso è stata progettata e sviluppata dall’altro partner italiano del progetto, la società Janus, con sede in Emilia Romagna.

Maria Nocerino, Elena Lopresti

Author: Redazione

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