Scintilla, la rete di centri educativi per bambini di 0-6 anni
In Italia sono oltre 5 milioni 600mila le persone che vivono in condizione di povertà assoluta, di queste 1 milione e 384mila sono minorenni con un’incidenza del 14,2%. È in questi contesti di fragilità socio-economica ed educativa che si inserisce “Scintilla”, il nuovo progetto della Fondazione Mission Bambini, che si pone come risposta concreta alla mancanza di servizi per quelle famiglie.
“Come una stella – spiega Sara Modena, Direttore Generale di Mission Bambini - ogni bambino brilla di luce propria perché ha in sé una potenzialità che va curata e sviluppata: per questo nasce “Scintilla”, una rete di nidi e scuole dell’infanzia che, proprio in contesti caratterizzati da forte povertà educativa ed economica, unendosi danno vita a una costellazione di aiuti che illumina il futuro dei bambini, sostenendo le famiglie e creando un sistema di supporto nella comunità in cui vivono”.
In particolare, si tratta di una rete di centri educativi - le “Stelle” - dedicati a oltre 200 bambini della fascia di età 0-6 anni e alle loro famiglie che vivono in contesti di povertà educativa e fragilità socio-economica caratterizzati dalla scarsa presenza o assenza di servizi di qualità per la prima infanzia.
Madrina del progetto è la conduttrice televisiva Ellen Hidding, da molti anni al fianco di Mission Bambini.
La Fondazione, che lavora nel campo dell’infanzia in difficoltà da oltre 20 anni, avvia questo progetto in collaborazione con quattro centri educativi gestiti da organizzazioni con cui collabora da anni a Napoli, Sesto San Giovanni (MI), Bari, Catania. La Stella di Napoli è in collaborazione con il Centro Infanzia Pizzicalaluna di Solidee cooperativa sociale ETS.
Obiettivo di Scintilla è accogliere, insieme agli altri, bambini che vivono in situazioni socio-economiche difficili e, per quelli provenienti dalle famiglie più indigenti, viene garantito l’accesso ai servizi con tariffe agevolate o, in casi particolari, gratuitamente. La Stella Mission Bambini di Napoli si trova nella Municipalità X, tra i quartieri di Bagnoli, da cui proviene la maggior parte dell’utenza, e Fuorigrotta. Si tratta di un territorio caratterizzato al suo interno da forti differenze: da una parte l’insediamento di famiglie di estrazione borghese e dall’altra la presenza di una popolazione straniera con problemi di integrazione e disagi di tipo sociale, culturale ed economico.
La Stella Mission Bambini di Napoli è aperta tutti i giorni e accoglie bambini da 12 mesi ai 5 anni con orari flessibili per conciliare le esigenze delle famiglie. Sono previsti laboratori di potenziamento creativo e di teatro dedicati ai bambini. Inoltre, professionisti della comunicazione e della relazione realizzeranno attività finalizzate al recupero di gap relazionali e formativi per bambini che presentano diversi tipi di disagio, con l’obiettivo di garantire loro una continuità educativa e favorirne l’integrazione con tutto il gruppo Stella. I genitori sono coinvolti in attività con i propri figli, ma hanno anche a disposizione momenti di formazione di gruppo e individuali, guidati da esperti del sostegno ed accompagnamento genitoriale, per affrontare in maniera più costruttiva e consapevole le difficoltà ed i problemi che si presentano quotidianamente nella vita familiare.
Particolare attenzione è dedicata alle famiglie: ogni Stella ha la possibilità di istituire un Fondo per supportare quelle che vivono in condizioni di povertà assoluta, aggravata dalla pandemia e dalla crisi energetica in atto. L’accesso al Fondo è regolato dalla presenza di parametri oggettivi sulla situazione socio-economica delle famiglie, ma si basa sulla loro disponibilità a partecipare attivamente a percorsi psico-pedagogici di supporto alla genitorialità. L’obiettivo principale è infatti rafforzare il ruolo educativo delle famiglie, portandole a diventare parte integrante delle “comunità educanti” che Mission Bambini costruisce sui territori di intervento. La Stella si fa carico di alcune necessità primarie (ad esempio con buoni spesa, consegna di prodotti di prima necessità o supporto nelle cure mediche) e la famiglia si impegna a diventare protagonista del processo educativo del proprio figlio.
I membri dell’equipe delle Stelle ricevono una specifica formazione: per gli educatori prendono il via percorsi sui temi pisco-pedagogici legati all’infanzia, anche grazie all’utilizzo di una piattaforma online creata ad hoc con contenuti multimediali, dispense e ricerche. Al fine di mettere a punto un modello di intervento e aumentare l’impatto sociale generato, è previsto un sistema di monitoraggio comune alle Stelle, incentrato su percorsi educativi dei bambini e delle famiglie. Tale approccio favorisce un confronto costante tra le equipe dei centri e gli esperti della Fondazione.
Viene inoltre individuato un manager di sostenibilità, con il compito di migliorare la sostenibilità economica e diversificare le fonti di finanziamento, e di un operatore di prossimità e accoglienza, a cui spetta il compito di creare la cosiddetta comunità educante, rete territoriale di enti e servizi per una presa in carico globale della famiglia e del bambino.
Con “Scintilla” la Fondazione intende mettere a punto un modello di intervento replicabile in altri contesti e ampliare la rete nazionale di Stelle per garantire la tutela dei diritti dell’infanzia, soprattutto in situazioni di fragilità. Con questo obiettivo ha avviato una collaborazione con il Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha il compito di identificare e delineare linee pedagogiche che siano trasversali e applicabili su tutte le Stelle e, contemporaneamente, supportare la raccolta di dati che raccontino l’impatto che questo sistema educativo ha sulla fascia di bambini da 0 a 6 anni.
In Italia sono oltre 5,6 milioni le persone che vivono in condizione di povertà assoluta, di queste 1 milione e 384 mila sono minorenni con un’incidenza del 14,2%. “Scintilla” si inserisce in questi contesti di fragilità socio-economica ed educativa ponendosi come risposta concreta alla mancanza di servizi per quelle famiglie.
Il Consiglio Europeo sottolinea che ogni paese UE debba garantire l’accesso ai servizi per l’infanzia ad almeno il 33% dei bambini nella fascia 0-3. In Italia la percentuale è del 26,9%, mancano 100mila posti per raggiungere l’obiettivo e si assiste a una grande disparità tra le aree geografiche: a fronte di un centro-nord che con il 32% che ha quasi raggiunto l’obiettivo, al sud la percentuale scende al 13,5% e il servizio è garantito in meno della metà dei comuni (47,6%); inoltre nei comuni periferici, i posti a disposizione sono 17,8%. Nel Comune di Napoli la percentuale è del 12,8%.
Info
missionbambini.org/stella/la-stella-di-napoli/