Sabato, 27 Aprile 2024

Il maresciallo Vollero: non ci crederete, ma l’autovelox è vostro amico

9.821 incidenti stradali, 228 persone morte, 14.002 feriti. I dati Istat relativi all’anno appena trascorso sulla sicurezza stradale in Campania sono impressionanti. Se si confronta il dato con la popolazione, però, la Regione si piazza al 17esimo posto con 175 incidenti ogni 100mila residenti. A livello provinciale, in relazione alla popolazione, in testa c’è Salerno con 242,2 incidenti ogni 100mila residenti), seguono Napoli con 172, Caserta con 152 , Avellino  con 117 e Benevento con 113.

A fare chiarezza su tale fenomeno è il maresciallo Gennaro Vollero, Responsabile Ufficio Ced Contravvenzioni. 

Quali sono le principali cause di incidenti in Campania e nell’area metropolitana?

Sicuramente il principale fattore causa dell’incidentalità è la velocità. L’autovelox è considerato acerrimo nemico dell’automobilista ed invece è suo amico, soprattutto su strade cittadine monotone, lunghe e noiose che portano inevitabilmente a premere sull’acceleratore. Sulla Tangenziale di Napoli, ad esempio, il tutor (il sistema che verifica la velocità media calcolando il tempo intercorso fra l’ingresso e l’uscita) ha comportato una diminuzione impressionate di incidenti stradali, successivamente alla sua istallazione. 

La tecnologia a disposizione della sicurezza. Cosa è cambiato negli anni?

Lo sviluppo dei dispositivi di traffico adottati. Ogni metropoli – e in questo Napoli si sta allineando alle altre grandi città europee - ha il centro storico pedonale. Via Cervantes, ad esempio, fino a pochissimi anni fa era un grande parcheggio, pedonalizzata e arredata con panchine è stata di fatto restituita alla popolazione. La strada da seguire per chi ci amministra dovrebbe essere quella di diminuire la necessità di utilizzare l’automobile implementando i famigerati mezzi pubblici.

Tangenziale di Napoli: lei tocca un tasto dolente. La Tangenziale compare al secondo posto in Italia per incidenti nella “categoria” strade cittadine. Come se lo spiega?

Bisogna tenere conto che la Tangenziale di Napoli è assimilabile, in realtà, ad una vera e propria “autostrada” urbana. Ogni giorno transitano su di essa un numero impressionante di automobili. Vi sono poi svincoli, come quello del Vomero e Agnano, che per la loro complessità orografica risultano particolarmente insidiosi.  

Quali sono sul nostro territorio le strade più pericolose e quali i motivi che le rendono tali?

La sosta selvaggia innanzitutto. Se si legge attentamente il codice della strada, ci si accorge che in realtà non è uno strumento vessatorio ma una serie si semplici regole di buona educazione messe insieme. Mettere una macchina in doppia fila o su un incrocio riduce la visibilità rendendo una strada pericolosa. Analogamente, parcheggiare sul marciapiede obbliga i pedoni a camminare sulla carreggiata esponendoli al pericolo. Sarebbe sufficiente mettere da parte gli egoismi, considerando che oggi siamo al volante mentre domani siamo noi i pedoni (e viceversa).  

Oltre al rispetto del codice stradale, quali sono gli accorgimenti che ognuno di noi dovrebbe adottare quando si mette al volante?

Eliminare tutte le possibili fonti di distrazione, In primis l’uso del telefono cellulare. Chi sta alla guida deve essere concentrato sulla strada al 100% , non può mandare messaggi, navigare sul web o scattare selfie. Sono sicuro che se fosse possibile fare una statistica sugli incidenti stradali legati all’uso del telefonino ne rimarremmo sorpresi. In futuro, auspico che questo dato sia seriamente preso in considerazione per favorire l’uso del vivavoce o impedire in qualche modo che si possano utilizzare i sistemi di messaggistica mentre si è alla guida.

Su questo argomento leggi anche: https://www.napoliclick.it/new-portal/napolicittasolidale/primo-piano/sicurezza-la-campania-all-ottavo-posto-per-incidenti-stradali

Chiara Reale
Author: Chiara Reale
Si occupa di promozione, strategia di comunicazione e management nel settore arte e cultura. Cura mostre di arte contemporanea ed eventi culturali.

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