No all’autonomia differenziata, la Cgil Campania manifesta in piazza del Plebiscito
"L’autonomia differenziata non farà che aumentare le disparità tra Nord e Sud, a fronte di benefici che arriveranno nelle casse delle regioni settentrionali, mentre i divari territoriali diventeranno incolmabili con il risultato di un Paese sempre più diviso". Lo afferma Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, che ha manifestato ieri, in piazza Plebiscito a Napoli, contro la misura proposta dal ministro Calderoli.
“Tutti in piazza del Plebiscito a Napoli, con le associazioni e i comitati, per un presidio organizzato in concomitanza con la fase conclusiva dell'iter parlamentare del decreto Calderoli. Vogliamo lanciare un segnale chiaro al Parlamento, attraverso la Prefettura, per ribadire la nostra contrarietà alla accelerata che si vuole imprimere al disegno di autonomia differenziata. Non parliamo di protagonismo nella protesta, ma rafforziamo la costruzione di una grande coalizione democratica a difesa delle ragioni del Mezzogiorno”.
“Con il passaggio parlamentare, prima al Senato e poi alla Camera, il ministro Calderoli punta a concretizzare il suo obiettivo: favorire il Nord. Se l'autonomia passa così com'è, il gettito fiscale rimarrà per il 90-95% nelle regioni laddove è stato prodotto. La Lombardia, ad esempio, ha un gettito fiscale del 70,4%, pari circa a 70 miliardi: è evidente che se in quella regione ne restano 60, rispetto alla Campania, che ha un gettito fiscale di 18 miliardi, si crea una evidente disparità. Quindi il principio di Paese unico e indivisibile dettato dalla Costituzione, con pari diritti per tutti i cittadini, va a farsi benedire”.
“Arrivare all'approvazione del ddl Calderoli prima di ragionare sui Lep, così come si intende fare - conclude Ricci - avrebbe effetti devastanti. Oggi, al netto del disegno di legge sull'autonomia, i livelli essenziali delle prestazioni non sono uguali per tutti i cittadini del nostro Paese, in particolare per quanto riguarda il diritto alla salute. Stabilire a priori i Lep, significherebbe stabilire le risorse da mettere in campo. Se questo governo volesse davvero governare all'insegna dell'uguaglianza, dovrebbe definire i Lep, pianificare le risorse occorrenti, ridare al Mezzogiorno quanto necessario, certificare se al Sud sono in arrivo davvero il 40% dei fondi PNRR e ritirare il Calderoli bis”.